I 5 STELLE REGIONALI SI DISSOCIANO DALLA SCELTA PER BRUNETTI. MA DANIELE E I SUOI VANNO AVANTI. ECCO TUTTI I RETROSCENA

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Con un comunicato stampa giunto stasera in redazione, il “Movimento 5 stelle Puglia” prende le distanze dalla scelta di Michele Daniele e della lista pentastellata per un sostegno a Francesco Brunetti, nel ballottaggio di domenica 28 e lunedì 29 maggio. “Mola Libera” è in grado di riscostruire ogni passaggio della difficile scelta dei 5 stelle molesi e di una complessa trattativa con il centrodestra locale, al quale è arrivato altresì il veto della direzione regionale ad apparentamenti con il M5S.

Si complica e si tinge di attacchi all’autonomia delle forze politiche locali la vicenda del sostegno del Movimento 5 stelle molese a Francesco Brunetti espressa stamattina con un comunicato congiunto, che qui richiamiamo con un ulteriore chiarimento dei candidati di lista:

I 5 STELLE CHIARISCONO: “ECCO PERCHE’ STIAMO CON BRUNETTI, USCENDO DALL’ASTENSIONE” | Mola Libera – Giornale Indipendente

Dopo la diffusione del comunicato stampa sono insorti i vertici regionali del M5S che, ricordiamolo, non hanno avuto remore, abbandonando la posizione di alternativa tenuta nella campagna elettorale delle regionali 2020, ad entrare a far parte del governo di Michele Emiliano esautorando ed emarginando la capolista Antonella Laricchia, contraria a tale soluzione.

Ecco il comunicato stampa appena giunto in redazione:

Il Movimento 5 Stelle si dissocia con fermezza dal contenuto dei comunicati (pubblicati su piattaforma social) dei candidati Michele Daniele e Francesco Brunetti. Il supporto dichiarato alla coalizione di centrodestra nel prossimo ballottaggio per l’elezione del sindaco di Mola di Bari, è frutto di un’iniziativa autoreferenziale, non associabile al M5S. I valori che animano la nostra comunità così come la nostra condotta politica e civica, non sono compatibili con quelli espressi dalle personalità e dalle forze politiche che Daniele intende sostenere.

Ne consegue che, a partire dalla data odierna, le azioni svolte dallo stesso e dal gruppo locale saranno riconducibili esclusivamente a mere iniziative personali.

Movimento 5 Stelle Puglia

Fin qui la presa di posizione dei 5 stelle regionali. Ora si impongono delle considerazioni e la ricostruzione dell’intera vicenda che “Mola Libera” è in grado di effettuare avendo seguito i retroscena di una complessa trattativa, interloquendo, sotto il profilo giornalistico, con i principali protagonisti.

I 5 Stelle regionali e la loro scarsa credibilità

Innanzitutto, un giudizio sul documento di sconfessione dei 5 stelle regionali.

E’ importante sapere che la “cacciata” dei grillini locali dal movimento che, di fatto, avviene con questo comunicato, arriva da un gruppo dirigente che ha molto da farsi perdonare dal suo elettorato. Elettori che ben difficilmente torneranno a votare per il M5S in Puglia.

Infatti, va ricordato che alle elezioni regionali del 2020, il M5S pugliese si presentò in autonomia con un programma di alternativa a quello di Michele Emiliano, proponendo alla guida della Regione Puglia la candidatura di Antonella Laricchia.

Dopo le elezioni, Emiliano propose ai 5 stelle di entrare nel governo regionale, nonostante la forte avversione mostrata dalla Laricchia. La capolista grillina fu isolata dal gruppo dirigente, desideroso di accasarsi con Emiliano. E così ci fu l’ingresso nella Giunta Emiliano con la presenza di un Assessore M5S, con un chiaro tradimento del voto popolare.

Non dimentichiamo nemmeno che – nonostante le continue sollecitazioni di Michele Daniele al gruppo dirigente regionale grillino per una presa di posizione contro l’inclusione di Martucci nel Piano regionale rifiuti – l’Assessora cinque stelle e i consiglieri regionali votarono a favore della sciagurata inclusione e dell’ancora più deleteria riapertura delle vasche di servizio/soccorso.

Pertanto, è ovvio che ora i vertici regionali sconfessino il movimento molese per l’accordo con Brunetti: Mola deve rimanere nell’orbita della triade Emiliano-Decaro-Lacarra e, quindi, l’ordine è molto chiaro, tagliare le gambe a qualsiasi ipotesi di perdita del feudo molese, presidiato da Giuseppe Colonna e Nico Berlen.

I retroscena della trattativa 5 stelle – Centrodestra

Ora, al di là della scomunica grillina barese, che ormai lascia il tempo che trova, tenuto conto che il M5S a livello regionale scomparirà con le prossime elezioni regionali del 2025, è importante capire come si è arrivati prima alla dichiarazione di astensione dei 5 stelle molesi (“Nessun voto a Colonna, nessun voto a Brunetti”) e quindi al successivo accordo politico di stamattina, appena sconfessato dai vertici regionali del movimento.

Tutto nasce da una comune opposizione alla Giunta Colonna che, dai banchi della minoranza, Michele Daniele, Giangrazio Di Rutigliano e i sei consiglieri del centrodestra (Stefano Diperna, poi sostituito da Mimmo Vavallo, Vitantonio Battista, Giovanni Gallo, Elisa Sciannameo, Sebastiano Delre e Michele Palazzo) hanno effettuato nel corso del quinquennio, talvolta con azioni singole, altre con iniziative più o meno concordate.

Alle elezioni comunali i tre raggruppamenti si sono presentati divisi, anche se la logica politica avrebbe voluto che almeno Daniele e Di Rutigliano si alleassero in virtù delle battaglie comuni su variante alla statale 16 e Martucci. Ma tant’è. 

Al primo turno, sappiamo tutti come è andata: Colonna non ha sfondato, nonostante la corazzata di ben sette liste a sua disposizione che hanno sfiorato il 50%, mentre il Sindaco uscente si è fermato al 46,54%. 

I tre candidati sindaco di opposizione hanno invece totalizzato il 52,07% (Brunetti 29,46%, Di Rutigliano 14,65%, Daniele 7,96%), al quale si aggiunge il voto di bandiera al candidato comunista Lattaruli (1,39%), che  appena dopo il voto ha invitato i propri elettori a non votare per alcuno dei ballottanti, Colonna e Brunetti.

Colonna, dal canto suo – forte di uno schieramento che ha sfiorato il 50%, nonostante il suo esito elettorale sia stato ben al di sotto, evidenziando un più basso grado di attrattività – ha proclamato che non avrebbe effettuato apparentamenti, dichiarandosi autosufficiente.

Ben diverso il discorso per il concorrente Brunetti, fermatosi appena sotto il 30% e che, quindi, aveva l’indispensabile necessità di trovare alleati.

La legge elettorale non solo consente queste alleanze, ma le disciplina chiaramente con la possibilità di effettuare apparentamenti formali tra le liste dei ballottanti e le liste invece con candidati sindaco esclusi dal ballottaggio. Quindi, la pretesa di Colonna, apparsa in un suo recente post, di indicare come innaturali queste alleanze è davvero fuori luogo.

All’indomani del primo turno, è pertanto iniziato il balletto tradizionale delle consultazioni e subito sono apparse (pubblicate da “Mola Libera”, ma ovviamente già circolanti tra gli addetti ai lavori) le simulazioni sull’attribuzione dei seggi alle diverse liste nelle diverse configurazioni di apparentamento e di vittoria.

Qui i lettori trovano il nostro articolo in proposito:

ECCO I NUOVI CONSIGLIERI COMUNALI, IN BASE AI POSSIBILI ACCORDI IN VISTA DEL BALLOTTAGGIO | Mola Libera – Giornale Indipendente

Queste simulazioni hanno immediatamente provocato reazioni: ad esempio, si è visto molto chiaramente che un apparentamento a tre (Brunetti, Di Rutigliano, Daniele), in caso di vittoria con premio di maggioranza, avrebbe comportato una riduzione dei seggi alle formazioni di centrodestra a vantaggio delle liste di Di Rutigliano (2 seggi) e di Daniele (2 seggi), contro i 6 per le liste di Brunetti. Ma anche con una sconfitta, sarebbero comunque andati 1 seggio a Di Rutigliano e 1 a Daniele, mentre alle liste di centrodestra gli altri quattro.

E quindi, a vittoria ancora ipotetica e tutta da costruire, sono iniziati i “mal di pancia” tra i prevedibili esclusi dal prossimo Consiglio comunale in casa Brunetti.

Invece, una simulazione con la sola alleanza tra Brunetti e Di Rutigliano, dà in caso di vittoria, sette consiglieri alle liste di centrodestra e 3 a quelle di Di Rutigliano.

Quindi, a conti fatti, sia al centrodestra che a Di Rutigliano conveniva tenere fuori dall’apparentamento ufficiale il Movimento 5 stelle. Naturalmente, conti fatti senza l’oste… cioè l’esito delle urne al ballottaggio. Ma anche in questo caso: tant’è.

Pertanto, si è subito sviluppata una trattativa diretta tra Brunetti e Di Rutigliano con la dichiarazione di intesa di apparentamento portata a conoscenza pubblica con la conferenza stampa di sabato 20 maggio.

Parallelamente, ancor prima della dichiarazione di apparentamento con Di Rutigliano, ai 5 stelle veniva soltanto offerto da Brunetti un assessorato, con suggerimento per l’Ambiente.

A questa proposta non era ovviamente estraneo Giangrazio Di Rutigliano che, nel corso della conferenza stampa di sabato 20, palesava apertamente il suo risentimento verso Michele Daniele. Infatti, il candidato M5S, nel corso della campagna elettorale, gli aveva attribuito delle responsabilità iniziali, in veste di Sindaco, a proposito della scelta progettuale di scarico delle acque meteoriche nel mare della Sciala delle cozze. Un “fuoco amico” che aveva reso Di Rutigliano poco disponibile a dare il suo consenso ad un apparentamento formale, sebbene ogni decisione egli avesse demandato in ultima istanza a Brunetti.

I 5 stelle invece insistevano per l’apparentamento formale perchè avevano necessità di dare rappresentanza al voto popolare, che non era stato cospicuo come nel 2018 (oltre 2 mila voti a Michele Daniele) ma che, tuttavia, in un sistema proporzionale avrebbe consentito di ottenere almeno un seggio.

E che, invece, con il meccanismo del premio di maggioranza in vigore, necessitava di un apparentamento per conseguire la presenza in Consiglio comunale.

Pertanto, l’offerta di un assessorato, anzichè dell’apparentamento, veniva in un primo momento rifiutata dai 5 stelle, sebbene venisse recepita, successivamente, l’esigenza di Brunetti di ottenere una compagine coesa e solidale: un fattore che sarebbe stato ottenuto soprattutto con la piena condivisione politica in Giunta, oltre che in Consiglio.

Tuttavia, appresa la notizia del già avvenuto accordo per l’apparentamento con il solo Di Rutigliano, i 5 stelle si riunivano per decidere il da farsi.

Infatti, il giorno dopo, domenica 21 maggio sarebbe scaduto, a mezzogiorno, il termine per effettuare davanti al Segretario comunale il collegamento formale e Michele Daniele non aveva ancora ottenuto risposta da Brunetti, sebbene avesse detto di sì all’assunzione di responsabiltà dei 5 stelle in Giunta, nel caso di vittoria.

Tutto precipitava la sera di domenica, quando ormai scaduti i termini, era ormai chiaro che l’unico apparentamento a norma di legge sarebbe stato tra le liste di Brunetti e quelle di Di Rutigliano.

Nella riunione dei 5 stelle si decideva se accettare o meno l’assessorato all’Ambiente proposto da Brunetti. Tuttavia, nel corso della riunione si affacciavano alla sede elettorale 5 stelle di Piazza XX Settembre due esponenti del centrodestra che si dicevano dispiaciuti di comunicare la disponibilità soltanto ad un’alleanza che prevedesse non più neppure l’assessorato ma soltanto non meglio precisati “Gruppi di lavoro”.

A quel punto, montava l’ira dei 5 stelle contro una nuova proposta che non aveva alcun senso politico e, quindi, la lista, assieme al candidato sindaco Daniele, decideva di votare per il disimpegno totale da qualsiasi accordo con Brunetti e, oltre la mezzanotte, diffondeva il comunicato di astensione dal voto, “Nessun voto a Colonna, nessun voto a Brunetti”.

Tuttavia, letto il dirompente comunicato dei 5 stelle, la notte portava consiglio a Brunetti, ai suoi e allo stesso Di Rutigliano: al mattino dopo, lunedì 22, Daniele veniva contattato da Brunetti che riapriva la trattativa, ormai per il solo assessorato essendo già spirato il termine per l’apparentamento formale.

I 5 stelle tornavano a riunirsi lunedì sera di fronte al reciproco chiarimento sui malintesi intercorsi nelle ultime giornate, e a fronte della rinnovata proposta per indicazioni su tre nomi per tre assessorati diversi, fornivano a Brunetti la risposta positiva con i riferimenti richiesti, con una preferenza per i temi ambientali, tenuto conto della possibilità di incidere sulle spinose questioni della discarica Martucci, grazie all’esperienza e alla disponibilità dell’ex ministro grillino Costa.

Intanto, tra Bari e Roma, i veti incrociati tra 5 stelle e Fratelli d’Italia

Ma se questo era il livello della complessa trattativa tra il centrodestra e i 5 stelle a Mola, a complicare tutta la situazione subentravano le logiche di appartenenza ai livelli più alti.

Infatti, vi è da dire che all’indomani del primo turno, con Michele Daniele si era fatto avanti il Sindaco di Noicattaro Raimondo Innamorato, il quale, in qualità di coordinatore provinciale dei 5 stelle, chiedeva all’esponente molese di avviare consultazioni con il PD locale in vista del ballottaggio, in virtù dell’alleanza in atto tra le due forze politiche, sia a livello regionale che nazionale, oltre che di Città Metropolitana.

Daniele si rifiutava di avviare tali incontri, giustificando il diniego con i cinque anni di opposizione dura alla Giunta Colonna, alla quale il PD molese ha prestato il suo sostegno politico. E, anzi, si diceva pronto ad un apparentamento con Brunetti, con lo scopo di mandare a casa Colonna al secondo turno.

Il Sindaco Innamorato concludeva che i 5 stelle molesi non avrebbero mai ottenuto un parere favorevole a tale operazione da parte dei vertici regionali, evidenziando che sarebbero stati, in sostanza, “cacciati” dal movimento. Un rischio che Daniele si assumeva per intero, proseguendo le trattative, tuttavia non molto fruttuose con il centrodestra.

Sull’altro versante, nel giustificare la difficoltà, se non l’impossibilità di un apparentamento con i 5 stelle, il centrodestra evidenziava il diniego a tale accordo formale da parte della direzione nazionale, oltre che regionale, di Fratelli d’Italia.

Insomma, sia Conte che la Meloni non volevano derogare al diniego ad alleanze tra le due forze forze politiche in nessuna parte d’Italia, e tanto meno Mola poteva fare eccezione.

Era questo uno dei motivi aggiuntivi che il centrodestra aveva trovato per negare l’apparentamento ai 5 stelle. 

La conclusione della settimana di fuoco: i 5 stelle molesi passano dall’astensione al voto per Brunetti, ma la direzione regionale li mette fuori.

Stamattina e oggi pomeriggio l’ultimo atto di una settimana vissuta pericolosamente.

Accadeva infine che, dopo il comunicato di astensione dei grillini locali e la ripresa delle trattative fuori tempo massimo, si arrivava all’intesa con Brunetti e il centrodestra: la presenza in Giunta di un esponente pentastellato in caso di vittoria di Brunetti.

E quindi veniva emesso un comunicato congiunto dei due raggruppamenti, che Mola Libera ha pubblicato nel primo pomeriggio di oggi e che qui riprendiamo per completezza:

La coalizione per Francesco Brunetti Sindaco e la lista a sostegno di Michele Daniele Sindaco con il presente comunicato, avendo superato alcune difficoltà esterne, sottolineano e rinnovano il proprio impegno congiunto nella programmazione volta alla risoluzione delle fondamentali tematiche legate all’ambiente e alla tutela del territorio così come già operato nel mandato svolto durante la scorsa consigliatura in opposizione alla amministrazione Colonna. Invitano pertanto tutti gli elettori del candidato sindaco Brunetti e dei già candidati sindaci Di Rutigliano e Daniele a sostenere la candidatura di Francesco Brunetti a Sindaco di Mola.

Quindi, faceva seguito l’ulteriore comunicato della lista dei 5 stelle di maggiore chiarimento sul passaggio dall’astensione al voto per Brunetti, come abbiamo già dettagliato.

E infine, come si è visto, arrivava la scomunica dei vertici regionali 5 stelle ai gruppo locale.

Un’anatema che tuttavia i grillini molesi non hanno vissuto con particolare sofferenza, tenuto conto che possiamo riassumere le loro considerazioni con un giudizio che così ci è stato espresso:

I numeri del 1° turno sono i seguenti:

– Coalizione Brunetti: 3.973 voti
– Coalizione Di Rutigliano: 1.976 voti
– Coalizione Daniele: 1.074 voti
– Coalizione Colonna: 6.276 voti
– Coalizione Brunetti+Di Rutigliano+Daniele: 7.023 voti

Se tutti andassero a votare come al 1° turno, Colonna è in svantaggio di 747 voti.
Ovvio che le sue truppe cammellate si stanno scatenando in tutti i modi.
Fregatevene e portate la gente a votare. Per quanto riguarda il M5S: a loro interessa solo il livello nazionale, dei territori se ne fregano.
Si tratta di capire se qualcuno mette al 1° posto il M5S regionale, nazionale oppure Mola.

Insomma, domenica e lunedì prossimi andrà in scena l’ultimo atto di un serrato confronto politico vissuto con grande enfasi dall’intero elettorato molese.

Da un lato c’è la possibilità di riconferma per un Sindaco uscente che non ha ottenuto al primo turno quel vasto consenso di cui hanno invece goduto altri suoi colleghi, come Annese a Monopoli, plebiscitato con il 70% per un secondo mandato.

Dall’altro, esiste la possibilità concreta, numeri alla mano, di un’alternativa ad un sistema di potere che fa perno più sull’apparenza che sulla sostanza, più sugli effetti mediatici che sul reale cambiamento.

Ai molesi, l’ardua sentenza.

1 commento

  1. ZORRO DOCENTE UNIVERSITARIO
    Scelta Sana Matura Giusta e Autorevole. Votare e’ un dovere Morale Civile Sociale di tutti i Cittadini e dico di tutti, ricordiamolo sempre, a tutti…! Tutte le maldicenze dei detrattori ecc ecc sono SPAZZATURA e lasciano il tempo che trovano…! 👍👋

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