La docente molese chiede al Sindaco Colonna, per il tramite del nostro giornale, cosa ha fatto di concreto nel corso del suo quinquennio amministrativo per alleviare la condizione dei cani randagi, sempre più numerosi sul nostro territorio. Ecco le numerose constatazioni e domande rivolte al Sindaco.
Buonasera Direttore,
Vorrei, con una lettera aperta, chiedere al Sindaco Giuseppe Colonna, ufficialmente, cosa sia stato realizzato nel corso di questi 5 anni per i cani randagi di Mola e cosa sia previsto, in continuita’….


C’è una lunga e perentoria normativa firmata dalla Regione Puglia nel 2020 che, “al fine di favorire la corretta convivenza tra uomo e animale e di tutelare la salute, il benessere e l’ambiente, promuove la prevenzione del randagismo, la protezione e la tutela degli animali”.
Ma, di contro, ogni giorno, ci troviamo al cospetto di cani disperati, affamati, infreddoliti, assetati che percorrono le strade del nostro Paese.
Noi cittadini siamo impotenti e cerchiamo con il passaparola o il volontariato di sopperire a ciò di cui le istituzioni dovrebbero occuparsi.
Spesso i cani randagi si riuniscono in branco o attraversano strade trafficate come quelle di Cozze e San Maderno, non solo andando incontro alla morte, ma anche provocando incidenti e minando l’incolumità degli automobilisti.
Al mio “cosa fare”? (a commento di un post che circolava sull’ennesimo cane abbandonato/smarrito/randagio), il Sindaco mi ha risposto: “Bisogna contattare i vigili che poi contattano la Asl, come previsto dalla Legge Regionale”.
Bene, quello della responsabilità dei vigili urbani è un tema cogente che merita una riflessione approfondita.
Io stessa, incrociando mesi fa un randagio sulla strada per Cozze, ho telefonato ai vigili, i quali mi hanno risposto: “Non possiamo intervenire, siamo in pochi e tutti occupati”.
Hanno mancato ad un loro dovere?
Le parole del Sindaco parrebbero alludere a questo, avendoli indicati come i responsabili, per Legge regionale, di fungere da ponte tra denuncia del cittadino e ASL.
Sono quindi inadempienti, perseguibili qualora, da noi interpellati, dovessero rispondere di non poter intervenire?
Oppure la macchina organizzativa è inefficiente e gestita in modo inefficace da chi ne detiene la responsabilità e il coordinamento?
Mi spiego meglio: quanti vigili urbani sono impiegati al Comune di Mola?
Non sono una giurista, ma leggo all’art 4 comma c) della Legge regionale che dev’essere prevista la vigilanza nel rispetto delle leggi e dei regolamenti relativi alla tutela e al benessere degli animali presenti sul proprio territorio, anche se detenuti dai privati, predisponendo le necessarie azioni amministrative, attraverso l’ausilio della polizia locale o guardie zoofile riconosciute con decreto prefettizio…
La domanda è: esiste un contingente di vigilanza “dedicato” nel nostro Comune?
Ci sono vigili preposti a tale responsabilità e a rispondere alle centinaia di telefonate che potrebbero arrivare, visto il numero esponenziale dei cani randagi che, senza un programma di sterilizzazione, riempiono sempre più il nostro Paese?
Inoltre:
●Quali strutture sono finanziate sul territorio molese affinché sia dato un asilo di “benessere” a questi cani?
●I volontari vengono aiutati nel loro servizio e le “associazioni protezioniste e animaliste”(come prevede la legge)?
●Sempre come la Legge impone: gli stanziamenti sono “sufficienti per la manutenzione dei canili sanitari e il sostentamento dei cani ricoverati”?
Ormai molti cittadini, non soccorrono più i randagi o gli smarriti, conoscendo l’inconcludente e deprimente trafila a cui andranno incontro.
Per i tanti che, come me, amano gli animali è uno strazio vedere tanta sofferenza…non possiamo rimanere indifferenti!
Amara (e neanche tanto sarcastica) riflessione: l’Amministrazione sembra avere maggior benevolenza nei confronti delle blatte, che crescono e proliferano serene, trovando comodo rifugio nelle nostre case, e appetitoso ristoro tra i cassonetti di raccolta rifiuti, che nei confronti di poveri cani il cui sguardo intenerisce anche il più anaffettivo degli uomini.
Non è sufficiente avere in programma azioni che rimangono dichiarazioni di intenti “faremo porteremo, costruiremo”, non vogliamo tempi coniugati sempre al futuro, come non desideriamo finanziamenti che rimangono accantonati e solo trofeo sulla carta, abbiamo bisogno di tempi al presente e concreti investimenti!
Allego Legge regionale 2020 sul randagismo.
Cordialmente
Prof.ssa Rosa Innamorato