Ecco il resoconto pervenuto alla nostra redazione dal M5S, a seguito dell’incontro pubblico di domenica 12 marzo promosso dalla coalizione a sostegno della candidatura di Michele Daniele a Sindaco di Mola.
Riceviamo dal Movimento 5 stelle di Mola e pubblichiamo:
– CAMBIAMO –
Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
Non possiamo pretendere che Mola cambi, se si continua a votare le stesse forze politiche che si camuffano di volta in volta in pseudo-sinistra e in pseudo-destra, indifferentemente.
Chi attribuisce ai governanti la responsabilità del declino e dei fallimenti di Mola, finge di non vedere le sue responsabilità per aver scelto la mediocre classe politica che ha governato Mola in questi decenni.
Chi si lamenta dei governanti che esso stesso ha scelto per Mola continua a vedere i problemi ma non le soluzioni.
Il vero declino di Mola è l’incompetenza, prima ancora dello scarso interesse per il bene pubblico. Il problema delle persone è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Tacere è esaltare il conformismo, invece occorre lavorare duro, disinteressatamente e con amore per la propria città.
Finiamola una volta per tutte con l’unico declino pericoloso, che è la tragedia del conformismo delle ammucchiate di pseudo-destra e di pseudo-sinistra e di non voler cercare soluzioni innovative per il governo della nostra città.
E sarebbe ora di chiedersi: “Qual è la mia responsabilità nel declino di Mola?”. E cosa posso fare IO per evitarlo?
– L’INCONTRO CON LA CITTADINANZA –
Queste e tante altre tematiche sono state trattate la scorsa domenica 12 marzo durante l’incontro della coalizione a sostegno di Michele Daniele sindaco di Mola. Coalizione costituita dai due gruppi sociali che hanno sostenuto e apprezzato l’enorme lavoro fatto da Daniele durante questi 5 anni in Consiglio comunale: il gruppo del Movimento 5 Stelle molese e semplici cittadini che si sono riconosciuti nell’attività amministrativa del consigliere “venuto da Marte” (in realtà molese 100%) riuniti nella lista civica “Daniele Sindaco”.


Intervistato da Luciano Mallima, e con il supporto di Raimondo Innamorato sindaco di Noicattaro, il nostro candidato sindaco ha iniziato illustrando le motivazioni che l’hanno spinto a candidarsi nella attuale amministrazione: mosso da una sorta di senso di colpa per essere andato via da Mola dopo il liceo e aver contribuito con il suo lavoro alla ricchezza di altri territori e non di quello molese. Un percorso simile a quello di tanti altri molesi che, per ragioni di studio e di lavoro sono emigrati e poi sono ritornati in quello che considerano il loro paese. Non c’è famiglia molese che non abbia un parente con un percorso simile.
Daniele ritiene che, almeno 1 volta nella vita, tutti dovrebbero provare a dare il loro contributo all’amministrazione del proprio paese. Nei 5 anni da consigliere di questa amministrazione Daniele ha dimostrato come si fa opposizione, quasi sempre da solo, avanzando proposte innovative e argomentate, su tutti i provvedimenti passati in Consiglio comunale, e non risparmiando certo critiche a provvedimenti spesso raffazzonati e che presentavano diverse lacune.
Ha svolto l’unico compito che poteva svolgere dall’opposizione: portare i cittadini all’interno delle istituzioni, informando su quello che succedeva nel “palazzo” e facendo conoscere dei veri e propri scandali quali le tante proprietà comunali occupate abusivamente e che il Comune neanche sapeva di avere. O impedendo di continuare a ripianare un disavanzo milionario inesistente per i prossimi 20 anni, disavanzo che era già stato ripianato nei primi due anni e di cui nessuno, nè la destra di opposizione della amministrazione Di Rutigliano, nè il Commissario prefettizio e nè l’attuale amministrazione Colonna si era mai accorto. In pratica, era come continuare a pagare un mutuo che si era ormai estinto.
Ma soprattutto, evidenziando una competenza e una dedizione al mandato ricevuto del tutto nuova nel panorama molese. La stessa competenza e dedizione che può mettere al servizio di Mola per i prossimi 5 anni al governo della città. Naturalmente se i cittadini molesi gliene daranno la possibilità.
Perchè l’obiettivo è uno solo: cambiare la storia di Mola, invertendo il declino inarrestabile cui la città sembra destinata. E ciò lo si può fare solo dal governo e non dall’opposizione. La nostra coalizione è pronta.
Queste alcune delle tematiche del lungo e articolato dialogo svoltosi durante l’incontro.
– UNA COALIZIONE DIVERSA –
La prima diversità è che non abbiamo soldi.
Sentiamo che altri hanno agenzie di comunicazioni, social media manager e quant’altro.
Noi andiamo avanti con qualche spicciolo di autofinanziamento mentre altri candidati ricevono e spendono cifre importanti di svariate decine di migliaia di euro.
Attenzione, ciò non è un aspetto folkloristico ma è un punto cruciale: ogni finanziamento di terze parti ricevuto è una cambiale che si firma e che prima o poi occorrerà pagare.
In estrema sintesi, in cosa consiste la nostra diversità?
Nel portare una forte discontinuità con le amministrazioni precedenti, tutte responsabili dello stato comatoso in cui Mola è ridotta; terra di conquista e di razzie da parte di tutti:
– della Regione che ci ha regalato la bomba ecologica Martucci
– della città metropolitana che ci regalerà la Variante alla SS16 che devasterà il nostro già esiguo territorio agricolo
– dei cittadini di paesi viciniori che hanno costruito abusivamente sulle nostre coste, e che continuano ad occupare abusivamente suoli che sono di proprietà comunale senza pagare un centesimo nè di IMU e nè di tassa rifiuti
– dei privati e di società milanesi che intendono insediare un impianto di biogas in zona Scannacinque che completerà Mola come monnezzaio dell’intera provincia
– dei vastasi che vengono a fare il barbecue sul litorale davanti al castello o a parcheggiare sull’uscio dei ristoranti.
– LA PRIORITA’ –
A Mola occorre chiudere un ufficio comunale che è sempre aperto, 24 ore su 24, 7 giorni su 7: l’UCCS, l’Ufficio Complicazioni Cose Semplici.
A Mola tutto è complicato, anche le cose più semplici quali smistare una mail o varare un regolamento, tant’è che qualsiasi intervento che in altri comuni si fa in pochi minuti, in pochi giorni o in pochi anni, qui si fa in giorni, mesi e anni, se non decenni.
Se il Comune non funziona, non funziona l’intero paese.
Per realizzare qualsiasi progetto, per fornire qualsiasi servizio, è indispensabile che gli uffici comunali funzionino.
Il funzionamento degli uffici comunali è l’essenza stessa del ruolo di un sindaco.
Il sindaco Colonna è riuscito in un’impresa eccezionale: riuscire a far diminuire il già ridotto organico del Comune: lascia meno impiegati di quanti ne ha trovati.
Far funzionare gli uffici non vuol dire solo sbrigare velocemente le varie pratiche e fornire certificati in tempi ristretti ma efficientare tutti i servizi che un Comune moderno deve fornire.
A titolo di esempio, attualmente il Comune è pieno di finanziamenti ottenuti anche prima dell’amministrazione Colonna per la costruzione di svariate opere ma non riesce a far partire i lavori per la loro realizzazione.
E non è solo un problema di numero di impiegati ma anche di come sono organizzati e del clima che si crea sul lavoro: uffici che non si parlano tra di loro, sistemi informativi obsoleti, formazione pressochè nulla, incentivi e disincentivi inapplicati.
Il primo obiettivo che ci poniamo è potenziare la macchina amministrativa.
– UN PAESE NORMALE –
Mola ha necessità di diventare un paese normale.
Dove le case non galleggiano nel porto ma sono ben salde al suolo perchè manutenute.
Dove un sindaco eletto per fare il Sindaco faccia il sindaco a tempo pieno e non il dipendente subordinato di un altro sindaco in Città Metropolitana
Dove un’opera pubblica viene realizzata in qualche anno e non in qualche decennio.
Dove le strade sono pulite, manutenute e illuminate.
Dove i vigili vigilano.
Insomma, un paese normale.
Questo come “visione” di breve termine.
Ovviamente abbiamo anche una “visione” di medio/lungo periodo ma inserirla all’interno di un programma elettorale è pura propaganda: il mandato dura 5 anni e ci accontenteremmo di portare a termine le decine di opere già finanziate e che stanno attendendo da diversi lustri.
L’idea di città deve scaturire dall’intelligenza collettiva non di un singolo o di un gruppo ristretto, deve essere condivisa e deve essere “manutenuta” continuamente adeguandola alla velocità con cui il mondo esterno si evolve.
In estrema sintesi:
- eliminare la discontinuità del paese causata dalla ferrovia;
- sviluppare la risorsa mare che è il valore aggiunto di Mola rispetto a paesi confinanti, soprattutto quelli dell’entroterra, e non solo per la pesca;
- sviluppare la zona artigianale. Mola ha perso il treno decenni fa dell’industria manifatturiera che è in crisi più o meno dappertutto, mentre ha un futuro nel terziario avanzato.
– L’EDILIZIA –
La priorità per lo sviluppo dell’edilizia molese, e soprattutto dello sviluppo economico collegato, è di dare certezza di regole agli investitori, abbandonando la politica delle mille deroghe e varianti con cui si favoriscono gli amici e si vessano i non amici.
E che causano la lunghezza infinita di rilascio di permessi e autorizzazioni.
Ovviamente si tratta di varare finalmente il nuovo Piano Urbanistico Generale adeguandolo alle normative sovracomunali.
Con quali principi guida? A titolo di esempio (non esaustivo):
– riequilibrando la città pubblica e la città privata, tra il particolare e il generale, tra l’individuale e il collettivo;
– piano di recupero della cosiddetta “Mola bianca” che si estende da Loreto a Viale Regina Margherita e sino alla ferrovia;
– incentivi e disincentivi per evitare lo spopolamento di tali aree;
– predisposizione della zona industriale per l’accoglimento immediato di aziende che vogliano insediarsi nel nostro territorio.
Tra l’altro, l’attivazione dei bonus edilizi ha dimostrato che si può creare occupazione in edilizia senza necessariamente consumare suolo ma recuperando il patrimonio edilizio esistente e facendolo rivivere. Una invenzione del M5S che ha creato tanta occupazione e che questo governo sta smantellando creando difficoltà di tutti i tipi a imprese e cittadini.
– I SOLDI –
Quando si avanza una qualsiasi richiesta agli uffici comunali la risposta è sempre la stessa: non ci sono soldi. Non è vero. I soldi ci sono ma vengono sprecati. E ce ne potrebbero essere di più.
A parte le opere in conto capitale (quelle di investimento) già in bilancio ma che stanno lì a prendere polvere, la vera sfida è sulla gestione in conto corrente: entrate necessarie tutti gli anni e non una tantum.
Perchè il personale va pagato tutti i mesi, la pulizia del paese va fatta tutti i giorni, le strade e gli edifici vanno manutenute continuamente.
E non c’è alternativa ad una faticosa, sana e corretta gestione quotidiana di entrate e spese, massimizzando le prime e ottimizzando le seconde.
Le entrate possono incrementarsi, oltre che con la lotta all’evasione, incredibilmente alta nel nostro Comune, anche facendo fruttare e valorizzando il patrimonio comunale, totalmente allo sbando, e fornendo servizi a pagamento aggiuntivi.
Per ottimizzare le spese è necessaria una lotta a sprechi e spese inutili. Solo un paio di esempi:
- Abbiamo tenuto a noleggio dei container per aule didattiche che sono costati quasi 200mila euro e che non sono state mai utilizzati, invece di usare quelle risorse per mettere in sicurezza le fatiscenti strutture scolastiche comunali;
- Una azienda di pubblicità voleva installare della cartellonistica, pagando le relative imposte. Il Comune non ha dato il permesso perchè “mancava il regolamento” (che non ha provveduto a predisporre per anni). L’azienda ha portato il Comune in tribunale che ha dato ragione all’azienda obbligando il Comune a rilasciare il permesso.
Abbiamo quindi speso soldi per la causa persa e contemporaneamente abbiamo perso una sicura entrata per le tasse della concessione pubblicitaria.
– IN CONCLUSIONE –
Tante altre tematiche sono state trattate durante l’incontro e tante ne tratteremo nel prosieguo. Con la determinazione e la competenza che abbiamo dimostrato in questi 5 anni di opposizione.
Se i passati amministratori, di pseudo-sinistra e di pseudo-destra avessero fatto almeno il minimo sindacale Mola non vivrebbe questo declino.
Perchè non si vive la carica di sindaco per curare la propria carriera a scapito degli interessi di Mola, occorre spirito di sacrificio disinteressato e abnegazione.
Naturalmente questa non è un’impresa solitaria da parte di una singola persona, ma ci vuole una squadra compatta e determinata.
Ma soprattutto ci vuole l’aiuto della comunità. E che siano i molesi di buona volontà a prendere in mano il proprio destino.
Il declino di Mola non è una maledizione divina ma è una tendenza che si può invertire.
E qui i maggiori responsabili sono i molesi stessi. A Mola ci sono tanti molesi con le mani pulite… ma le hanno in tasca. Sarebbe ora di tirarle fuori e dare una mano a chi Mola vuole veramente cambiarla e ha dimostrato di saperlo e, soprattutto, di volerlo fare.
Insieme ce la possiamo fare.
Le liste a supporto di Michele Daniele:
Daniele Sindaco
Movimento 5 Stelle