E’ la denuncia del consigliere cinque stelle Michele Daniele, che evidenzia la grave situazione emergenziale da anni presente nel cimitero cittadino, con preoccupanti risvolti anche di carattere sanitario.
Riceviamo dal consigliere Michele Daniele (M5S) e pubblichiamo:


REQUIEM AETERNAM
Sono tante le cose che non vanno nella vita molese. E purtroppo anche nella morte.
Neanche il cimitero, luogo sacro per il rispetto dovuto ai nostri cari, viene risparmiato dal degrado generale a cui Mola sembra condannata da un destino avverso.
Strutture fatiscenti, infiltrazioni d’acqua nei loculi, scale arrugginite e pesanti.
E mancanza cronica di tombe e loculi.
Già, perchè a Mola è persino vietato morire, e al riguardo ci aspettiamo una apposita ordinanza del sindaco Colonna.
E a proposito di ordinanze, verso fine anno il sindaco ne ha emanato una intitolata “Anticipazione turno di rotazione delle esumazioni delle salme nel Cimitero Comunale a 8 anni e 3 mesi.”
Cosa si ordina con questa ordinanza? Di ridurre la permanenza delle salme nelle fosse dai 10 anni previsti dalla normativa nazionale a 8 anni e 3 mesi.
E questo perchè? Cito dall’ordinanza: “Considerata la situazione di continua emergenza in cui il Cimitero Comunale di Mola di Bari negli ultimi anni versa a causa della carenza di campi di inumazione e di fosse.
Visto che detta situazione costituisce allarmismo costante a carico dell’Ente al fine di far fronte alle richieste della collettività per eventi luttuosi, eventi di per sé imponderabili e pertanto non suscettibili di programmazione alcuna.
Ordina l’anticipazione del turno di rotazione delle esumazioni ad 8 anni e 3 mesi”.
La situazione è paradossale ma non è molto lontana dalla realtà: la carenza di loculi è imbarazzante.
Da anni e anni si è in attesa della costruzione del “cimitero nuovo” che potrebbe soddisfare ogni esigenza, ma progetto e appalto dei lavori si sono persi nei meandri della burocrazia e dell’inefficienza amministrativa che ha accomunato indifferentemente giunte di centro-sinistra e di centro-destra, inclusa in particolar modo l’attuale amministrazione Colonna che continua a governare a colpi di emergenze e soluzioni tampone.
Cosicchè, anzichè predisporre soluzioni strutturali quali l’installazione di loculi prefabbricati nell’area individuata come cimitero “nuovo” che consentirebbe di soddisfare le esigenze della collettività, si sceglie di ridurre la durata dell’inumazione, con conseguenti rischi di mancata mineralizzazione delle salme che devono poi essere ri-unimate per altri due anni, procurando disagi e sofferenze ai parenti che sono costretti a pagare per l’esumazione prematura e per la successiva riesumazione, pur avendo pagato per una concessione di 10 anni.
La considerazione poi che gli eventi luttuosi siano di per sè imponderabili rasenta l’umorismo, macabro, considerando il contesto.
Perchè basterebbe dare uno sguardo fugace alle statistiche della mortalità cittadina per rendersi conto della stabilità statistica: a parte il periodo straordinario della pandemia, i decessi a Mola si attestano annualmente e stabilmente intorno ai 220. Ciò che invece è imponderabile è la capacità di programmazione di questa e delle passate amministrazioni comunali.
Ne è esempio il progetto molto opinabile del cimitero nuovo che ha destinato i 4 lati perimetrali all’edificazione di cappelle di famiglia, mentre nell’area centrale è prevista la costruzione di loculi pubblici, finanziati dagli oneri pagati dagli assegnatari delle cappelle private.
In realtà una disposizione differente (loculi sui lati perimetrali e cappelle gentilizie nell’area centrale) avrebbe consentito una maggiore disponibilità di loculi.
Attualmente diverse cappelle private sono state edificate ed ora ospitano salme, mentre l’area destinata alla costruzione dei loculi pubblici non solo non ha visto edificarsi sinora nulla, ma è in totale stato di abbandono. Quindi ci si reca alle tombe dei propri defunti, attraversando una zona cimiteriale non solo non completata, ma lasciata nella sporcizia e nel degrado.
Da una verifica contabile che ho eseguito, i versamenti effettuati dagli utenti al Comune per la concessione di aree cimiteriali ammontano a circa 900mila euro.
Nell’ultima seduta consiliare ho chiesto esplicitamente perchè l’installazione di loculi prefabbricati non avviene nell’area del cimitero nuovo, nonostante gli incassi dalle concessioni delle cappelle risalga al 2013.
Tra l’altro, con le attuali tecnologie, l’installazione di loculi prefabbricati può essere effettuata direttamente dalla ditta fornitrice, senza necessità di costose mediazioni. Inoltre, con le moderne tecnologie di ventilazione, la durata della permanenza delle salme nei loculi può essere ridotta da 30 a 10 anni, garantendo una rotazione molto più veloce, con risparmi sia per il Comune che per i cittadini.
Davvero non si capisce cosa impedisce di procedere in tal senso. E non lo si è capito neanche dalle risposte dell’assessore Rotolo che ha la delega ai servizi cimiteriali che ha dato un’ottima risposta a domande che nessuno aveva posto, mentre non ne ha date a quelle da me poste.
Altra questione posta, fortunatamente più semplice da risolvere, riguarda le scale per raggiungere i loculi dei piani superiori. La gran parte sono vecchie, pesanti e arrugginite. Considerando l’età avanzata di diversi visitatori del cimitero ciò pone diverse difficoltà nell’utilizzo di tali vecchie scale. Ho chiesto di effettuare una sostituzione con scale più nuove e più maneggevoli, magari con qualche accorgimento per superare facilmente i gradini che vi sono lungo il corridoio sotto il colonnato.
Non ho molta speranza che la richiesta venga accolta. Perchè l’amministrazione Colonna ha un unico ufficio sempre aperto, 24 ore su 24, 7 giorni su 7: l’Ufficio Complicazione Cose Semplici.