Dopo il Dossier contenente il progetto del “solarium-lido” sul fronte mare di Mola, oltre alle nostre valutazioni, “Mola Libera” ha scritto alle Autorità convocate dal Comune di Mola per una “conferenza di servizi” finalizzata a convalidare la progettazione da parte delle autorità regionali, marittime, demaniali e della tutela paesaggistica. La lettera odierna fa seguito ad una precedente dello scorso 3 febbraio, inviata all’Autorità di Bacino. Ecco le due missive, inviate entrambe alla Procura della Repubblica di Bari. Il nostro giornale ha fatto il proprio dovere di “cittadinanza attiva”. Ora si attende che le varie associazioni ambientaliste molesi e i partiti e movimenti politici che si dicono attenti alla salvaguardia ecologica agiscano di conseguenza.
Dopo il nostro Dossier dello scorso 29 gennaio:
Ecco la prima lettera inviata all’Autorità di Bacino dell’Appennino Meridionale, competente sulle lame e sul reticolo idrogeologico del nostro territorio:
Ed ecco la lettera inviata in data odierna a tutte le Autorità titolate a fornire pareri, autorizzazioni e nulla osta al Comune di Mola in merito al progetto:
Per completezza, alleghiamo anche la convocazione della conferenza di servizi:
E alleghiamo quindi la determina che ha assegnato, tramite gara multilotto, la realizzazione del “solarium – lido”:
LO SCHEMA COSTRUTTIVO: CEMENTO E CALCESTRUZZO ARMATO E TRAVI DI ACCIAIO, CON CENTINAIA DI PILONI, TRA GLI SCOGLI E INCASSATI ANCHE SUL FONDALE DEL MARE, NELLA ROCCIA


CONSIDERAZIONI FINALI
Non c’è bisogno di aggiungere molto altro.
Siamo infatti convinti di aver esercitato non solo il nostro ruolo eminentemente informativo, con ampia documentazione, in maniera tale da permettere ad ogni lettore di avere un quadro completo sulle scelte politiche dell’attuale Amministrazione comunale in relazione all’utilizzo della risorsa mare.
Non solo: abbiamo fatto molto di più. Infatti, fedeli al nostro programma editoriale, abbiamo deciso di farci parte diligente, utilizzando ogni prerogativa offerta dal fondamentale concetto di “cittadinanza attiva”, al fine di rendere effettivo, in questo caso, il diritto alla tutela ambientale.
Ora attendiamo che le svariate sigle ambientaliste locali, nonchè i partiti e i movimenti che si dicono sensibili alla difesa dell’ecosistema, e che spesso si muovono su battaglie che riguardano altri territori comunali, prendano concreta posizione: il mare è un bene pubblico da difendere e tutelare non solo per la “cartolina” di Costa Ripagnola, ma ovunque, in specie se riguarda la costa sulla quale ci affacciamo ogni giorno.
Sia ben chiaro, “Mola Libera” non ne fa una battaglia politica, ma crede in un’effettiva tutela che vada al di là dei colori rivestiti da questa o quella amministrazione comunale.
Esistono diritti insopprimibili, come il diritto a non vedere sfregiata in modo permanente la risorsa mare solo per un malinteso senso di grandezza, e leggi di tutela ambientale e principi di legalità da rispettare pienamente, senza piegarli alla convenienza politica del momento.
E’ per questo che le due lettere sono state inviate anche alla Procura della Repubblica per ogni eventuale e opportuno approfondimento.
Domani sarà troppo tardi per difendere il nostro mare e la nostra costa dall’assalto finale: troppo cemento è già stato versato.
Peraltro, siamo convinti che una spiaggia urbana a servizio dei molesi e dei turisti, realizzata con criteri ecocompatibili e sostenibili economicamente, in termini di manutenzione e di gestibilità, sia assolutamente possibile e ne abbiamo spiegato più volte dove può essere allocata e come può essere realizzata.
Difendiamo quel po’ di mare che ci resta e pensiamo a soluzioni davvero in armonia con la Natura!