INCIDENTI SUL LAVORO: MUORE UN ALTRO GIOVANE DEL SUD, EMIGRATO AL NORD PER UNA VITA MIGLIORE

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Il grido di dolore di Angela Ippolito, studiosa e cittadina appassionata, pugliese, ormai calabrese d’adozione per l’ennesimo incidente mortale sul lavoro, una tragedia silenziosa e quotidiana.

di Angela Ippolito

UN ALTRO FIGLIO DI CALABRIA CHE MUORE

Un altro figlio di Calabria costretto a lasciare terra, casa e affetti, per un lavoro normale, ben remunerato e con qualche garanzia in più che il lavoro di “giù” !

Un altro figlio di Calabria che muore in cerca di un futuro e senza un perché. Sì, perché non ci può essere  motivo alcuno per morire a 33 anni. Nel 2023.

Le chimere paventate ai nostri ragazzi, rassegnati da un lavoro “dietro casa”, troppo spesso precario e senza nessuna assicurazione, inducono ogni giorno, giovani e meno giovani, a scegliere di partire per poter garantire una vita decorosa alle proprie famiglie. Un esodo ormai incontrollabile che ci riporta agli anni ’70 del secolo scorso.

Un obbligato, immane ed esasperato esodo alla sopravvivenza che sventra, spopola e rattrista una terra designata e dilaniata, già da troppo tempo, da queste importanti assenze.

Auguriamoci che la dipartita del caro Salvatore riporti a casa i nostri ragazzi e che la nostra Calabria possa tornare crocevia di bellezza, possa tornare terra di speranza e di “restanza”, quella raccontata ed auspicata dal professor antropologo Vito Teti.

Morire dove si pensa di essere al sicuro è ignominia. La tragedia è avvenuta nell’ordinato alessandrino, in un cantiere del Terzo Valico a Voltaggio, intorno all’una della scorsa notte.

Salvatore Cucé di Roccabernarda, provincia di Crotone, 33 anni, trasfertista ormai da un paio d’anni, è morto a causa delle profonde ustioni riportate probabilmente da una fiammata, dovuta ad una fuga di gas mentre scavava. Varie le ipotesi avanzate sull’accaduto ma da sottolineare è, certamente, il presunto ritardo dei soccorsi. Salvatore è spirato sull’ambulanza mentre un altro operaio della ditta “Seli Overseas -gruppo WeBuild” è stato trasferito in ospedale a Novi Ligure, ma pare non essere in pericolo di vita.

Rimarchevole anche l’altissima percentuale di trasfertisti lavorino nelle gallerie presso l’azienda in calce: oltre il 90 per cento dei 5000 assunti. I colleghi e i sindacati hanno indetto uno sciopero in cantiere: Feneal, Fillea e Filca  pretendono un immediato incontro con l’azienda per ottenere misure di sicurezza più efficienti. Peccato che tali richieste vengano avanzate sempre e solo dopo immani tragedie.

Salvatore era un ragazzo per bene, con i sani principi di una altrettanto sana famiglia della provincia del Sud. Un ragazzo disposto a lavorare alla giornata pur di non gravare sui suoi e regalarsi un domani felice. Era un ragazzo solare generoso, tutti lo definiscono così, e noi siamo certi sia la verità.

La comunità tutta si è chiusa in un dolore indescrivibile e il sindaco Luigi Foresta ha giustamente indetto il lutto cittadino. Salvatore, e tutti i nostri “Salvatore”, resteranno emozioni e rimpianti, sorrisi e rimorsi, vittime di una ‘guerra’ becera ed infida che ancora non riusciamo a vincere.

Angela Ippolito

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