Ecco il dossier di “Mola Libera” su TARI e raccolta differenziata. Un lavoro lungo e complesso, che consegniamo ai lettori con puro spirito di servizio, consapevoli che solo la conoscenza dei meccanismi amministrativi può tutelare i cittadini dagli eccessi del potere. In questo caso, come ben si vedrà, emerge un quadro a tinte fosche: elevata evasione della TARI e scarsa considerazione dei sacrifici fatti dai cittadini onesti nell’adempiere alle procedure della raccolta differenziata, senza alcun beneficio sostanziale. Infatti, le campagne sono piene di rifiuti sversati illecitamente, mentre la tassazione aumenta anziché diminuire. Eppure, il Comune ha di recente introitato quasi 400 mila euro dai proventi dei materiali (carta, vetro, plastica, ecc.) conferiti ai consorzi obbligatori per il riciclo. Tuttavia, il Sindaco Colonna, venuta meno l’agevolazione covid dello scorso anno, ben avrebbe potuto contare su questo introito per alleggerire la TARI. Invece, ha consegnato il salato saldo sotto l’albero di Natale, mentre nel frattempo l’inflazione e il caro bollette stanno falcidiando il reddito dei molesi.
Nei giorni scorsi, Mola Libera ha lanciato l’allarme sull’aumento della TARI 2022, pubblicando un articolo intitolato “Colonna ha mentito ai molesi: la TARI 2022 è aumentata!!!”
COLONNA HA MENTITO AI MOLESI: LA TARI 2022 E’ AUMENTATA!!! | Mola Libera – Giornale Indipendente
Successivamente, abbiamo dettagliato perchè il Comune di Mola non è virtuoso nell’ambito della raccolta differenziata e della tassazione TARI, oltre che nella risoluzione del pluridecennale inquinamento provocato dalla discarica Martucci
DOVEROSA PREMESSA
Il Sindaco ha fatto seguire al nostro primo articolo una sua esternazione sulla sua pagina Facebook istituzionale, in veste di primo cittadino, nella quale si è lasciato andare ad affermazioni molto gravi ai danni di chi scrive, con asserzioni che sono in corso di valutazione per un’eventuale querela. L’infondata accusa è quella di praticare un “giornalismo da blog” (cioè, in sostanza, privo di requisiti di riconoscibilità pubblica) e di pubblicare segnalazioni dei lettori inventate.
Come è invece ben noto, “Mola Libera” è a tutti gli effetti di legge un giornale online (www.molalibera.it) regolarmente iscritto presso il Tribunale di Bari nel registro della stampa, con un direttore responsabile (chi scrive), che a norma di legge risponde della pubblicazione, iscritto all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, e, aggiungo per maggiore informazione, in perfetta regola con i versamenti annuali all’albo e con i crediti della formazione professionale obbligatoria.
Inoltre, si precisa che “Mola Libera”, al fine di favorire la “cittadinanza attiva” della sua comunità di lettori, pratica il cosiddetto “giornalismo partecipativo”, che consiste nel dare spazio e rilievo alle segnalazioni dei lettori finalizzate ad evidenziare malfunzionamenti, disservizi, situazioni di degrado, criticità nell’andamento della vita cittadina, con l’obiettivo di contribuire ad un miglioramento della qualità della vita dei residenti.
E’ per questo che pubblichiamo messaggi brevi dei lettori, sempre accompagnati da foto esplicative ben riconoscibili dello stato dei luoghi, che sottoponiamo di fatto all’attenzione della pubblica amministrazione al fine di contribuire alla risoluzione delle problematiche evidenziate.
Laddove il lettore chiede la riservatezza, omettiamo le generalità per non esporre i cittadini ad eventuali ritorsioni, ma ci assicuriamo delle vere generalità di chi scrive e ne teniamo traccia.
Molte volte le segnalazioni pubblicate hanno un seguito con un intervento, parziale o risolutivo, della pubblica amministrazione. E di questo ne diamo successiva notizia, evidenziando come il ruolo del “giornalismo partecipativo” possa contribuire a migliorare la convivenza sociale e la qualità della vita dei cittadini.
Il Sindaco ha ridicolizzato perfino questo nobile aspetto, dileggiando di fatto anche le migliaia di lettori che seguono il nostro giornale, accusati di scrivere commenti con profili falsi, mentre si tratta quasi sempre di nickname utilizzati ovunque su internet, anche sulla pagina Facebook di Colonna Sindaco, e che non possiamo di certo proibire: non dipendono dal nostro giornale le regole stabilite dal popolare social forum che, ripetiamolo, il nostro giornale utilizza soltanto come strumento secondario di diffusione.
Peraltro, si sottolineano i continui attacchi e tentativi di condizionamento che il nostro giornale subisce dalla politica. Siamo nati per rispondere al principio del giornalismo indipendente, quali “cani da guardia” dei cittadini nei confronti del potere, e non ci trasformeremo mai in “cani da salotto” di quel potere.
E infine, ma non da meno, va richiamato il pesante e menzognero tentativo di delegittimazione personale effettuato dal Sindaco nei confronti di chi scrive: “Perennemente assente alle conferenze stampa convocate dall’Amministrazione Comunale, il giornalismo del Dott. Andrea Laterza lo definirei “un giornalismo da scrivania”, un ruolo alternativo all’impegno politico diretto, dopo le bocciature che ha ricevuto.
Chiariamo innanzitutto che i giornalisti non sono affatto obbligati a presenziare a tutte le conferenze stampa indette dalla pubblica amministrazione.
“Mola Libera” ha sempre partecipato alle conferenze tenute dal Sindaco ritenute di valore strategico per la comunicazione ai lettori, che abbiamo sempre rendicontato. Ma di certo il nostro giornale non può essere al comando di Colonna, laddove si pretenda una presenza a momenti informativi di carattere essenzialmente propagandistico, in specie se il tema è già stato affrontato dal giornale con dovizia di particolari.
Quello che però il Sindaco insinua ed è gravemente lesivo della reputazione di chi scrive è di utilizzare il giornalismo (definito “da scrivania”, mentre il mio impegno nel giornalismo d’inchiesta e di approfondimento è ben noto da tempo) come alternativo alla politica, dopo presunte e non meglio chiarite bocciature.
E’ invece ben noto che l’impegno giornalistico di chi scrive è iniziato addirittura nei primi Anni Settanta, in giovanissima età, all’interno della redazione della storica “La Sveglia”, ed è proseguito con la fondazione di “Realtà Nuove” nel gennaio 1976, per arrivare alla fondazione di “Città Nostra” nel maggio 2002 e quindi alla sua direzione editoriale, e, da ultimo, alla fondazione e direzione responsabile di “Mola Libera” nel gennaio 2019.
Un periodo di impegno giornalistico e culturale lungo un’intera vita – con la fondazione e la partecipazione non solo a giornali locali ma anche a numerose associazioni culturali e comitati ambientali, oltre che con l’altresì nota attività di scrittore di narrativa e di saggistica storica – che non permetto a nessuno di sporcare impunemente.
L’impegno politico diretto, che non ha alcuna specifica attinenza con l’attività giornalistica e culturale, ha portato alla presenza chi scrive sui banchi del Consiglio comunale dal 1996 al 2005, rendendo pieno onore al mandato amministrativo ricevuto dai cittadini con il voto, per due volte consecutive.
Giova infine chiarire che l’attività culturale e giornalistica è stata svolta e viene esercitata da chi scrive sempre e soltanto a titolo di puro ed esclusivo volontariato a servizio della comunità.
Allo stesso tempo, è altrettanto opportuno richiamare come invece il Sindaco, peraltro non particolarmente noto per un background di impegno culturale e sociale, venga adeguatamente retribuito dalle casse comunali per il suo ruolo, sebbene a mezzo servizio, prestando egli attività lavorativa a tempo pieno presso la Città Metropolitana di Bari.
IL FALLIMENTO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA
Ma torniamo al tema centrale dell’articolo: il fallimento di questo sistema di raccolta differenziata, l’intollerabile pressione fiscale sui cittadini attraverso la TARI e le grandi sacche di evasione e di inquinamento ambientale che ciò comporta.
La raccolta differenziata porta a porta è iniziata a Mola già ai tempi del quinquennio 2005-2010, con Pietro Santamaria Assessore all’Ambiente. In particolare, a fine 2008 l’80% dell’utenza molese era già coperta dal servizio di raccolta domiciliare e pochi mesi dopo anche gli ultimi cassonetti stradali furono eliminati, mentre si facilitava il compostaggio domestico dei rifiuti organici.
In sostanza, la raccolta porta a porta è pienamente operativa a Mola da almeno 13 anni.
I molesi hanno risposto al nuovo sistema perlopiù con piena coscienza civica, permettendo di raggiungere, in base al rapporto di Legambiente Puglia 2022 sui “Comuni ricicloni”, il 67% di raccolta differenziata nel 2021.
Una percentuale che, tuttavia, nei risultati consolidati, è ancora lontana dai risultati di altri comuni confinanti, come Rutigliano (80,9%) e Noicattaro (79,5%). Vedremo se e come la crescita che si prospetta per il 2022 gioverà ai cittadini in termini di benefici fiscali oppure se sarà ancora a vantaggio dell’onnivoro sistema, che accumula profitti dall’appalto e scarica i costi sociali sui contribuenti, con i politici a fare da comparsa.
Tuttavia, il sistema di raccolta porta a porta, se da un lato ha consentito un sicuro innalzamento della percentuale della differenziata, con l’avvio al riciclo di importanti quantità di materiali riutilizzabili (carta, cartone, plastica, vetro, alluminio, ferro, ecc.), dall’altro ha alimentato lo sversamento selvaggio dei rifiuti indifferenziati nelle nostre periferie, campagne e litorali.
L’inquinamento delle mini discariche è oggettivamente cresciuto nel tempo, mentre diminuiva la percentuale dell’indifferenziato conferito nelle apposite pattumiere domiciliari del residuo secco.
Peraltro, lo smaltimento delle mini discariche comporta costi aggiuntivi per le casse comunali: infatti, la rimozione dei rifiuti sversati illecitamente nell’agro molese non è disciplinata dal contratto d’appalto con la Navita e, quindi, il Comune è chiamato a significativi esborsi supplementari.
Perchè gli sversamenti selvaggi persistono e addirittura aumentano?
Le cause sono sostanzialmente due: da un lato una scarsa sensibilità ambientale in una robusta minoranza di cittadini, dall’altro, insieme alla prima, la presenza di diffuse sacche di evasione della TARI.
Un’evasione che un nostro lettore, con una notevole esperienza lavorativa di TARI e dintorni, ci esplicitò in una lettera che pubblicammo lo scorso 19 gennaio 2022:
Dal Piano tariffario si può verificare la probabile, anzi quasi certa, presenza di evasione fiscale, con il quadro che estraiamo e pubblichiamo:
Si può notare come, nonostante il chiaro errore di inversione in tabella delle superfici con le utenze, le utenze domestiche seconde case dichiarate a fini TARI risultino appena 1.107 per tutto il territorio comunale, mentre le prime abitazioni sono 10.316, di cui la maggior parte con una sola persona ad abitarvi (3.127). Il numero delle altre categorie di utenze domestiche è trascurabile.
Dati che sembrano poco credibili alla luce dei tantissimi immobili disseminati nel territorio comunale, nelle campagne, nelle frazioni e lungo la costa, utilizzati anche per brevi periodi ma per gran parte assoggettabili a TARI perchè suscettibili di produzione di rifiuti.
Inoltre, sono tante anche le abitazioni sfitte ma arredate e con le utenze energetiche attive, tenute a disposizione, e quindi soggette a TARI. Oppure abitate per brevi periodi dell’anno da cittadini che vivono temporaneamente altrove.
La casa dovrà risultare priva di arredi e priva di fornitura di acqua, gas e luce per il periodo di competenza della Tari; soltanto in questo caso il Comune considererà l’abitazione effettivamente non occupata e, quindi, esonerata dal versamento della tassa sui rifiuti.
Ma è evidenza diffusa che siano tante le abitazioni di questo tipo che, di fatto, sono sconosciute all’anagrafe TARI.
Pertanto, soltanto attraverso una precisa ricognizione di ogni immobile, soprattutto incrociando i dati catastali con le utenze attive di luce, acqua e fogna, sarà possibile costruire un’anagrafe TARI il più possibile fedele all’assoggettabilità al tributo e, quindi, se a pagare sarà un numero maggiore, ovviamente troverà applicazione il principio “pagare tutti per pagare meno”.
Ma così non è. E quindi, i quasi 5 milioni di euro 2022 da sostenere a carico dei cittadini molesi, per pagare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, grava sulle spalle dei contribuenti onesti, mentre gli evasori si sgravano del loro carico e, anzi, in molti casi, sversano impunemente i loro rifiuti in maniera illecita (in gran parte per non farsi individuare dal fisco) inquinando l’ambiente.
NON SOLO EVASIONE. CHI FA LA RACCOLTA DIFFERENZIATA VIENE PUNITO DUE VOLTE: CON UN MAGGIOR CARICO FISCALE PER LA PRESENZA DI EVASORI E PER L’ASSENZA DI INCENTIVI E PREMIALITA’ COMUNALI
Finora abbiamo esplorato il frastagliato mondo delle probabili sacche di evasione fiscale della TARI e abbiamo visto come la fiscalità si scarichi in misura maggiore su chi è anagrafato nel sistema di riscossione a tutto vantaggio di chi risulta sconosciuto alla tassazione.
Ma c’è un argomento in più che provoca sfiducia nei cittadini: sottoporsi alle incombenze, non sempre agevoli, della raccolta differenziata – stando attenti a non incorrere nelle “ammonizioni” della Navita, con le “strisce” di non conformità dei rifiuti conferiti – e non vedersi MAI riconoscere alcun beneficio premiale.
Per arrivare all’assenza di qualsiasi attenzione degli amministratori comunali su questo tema, vediamo come nel tempo è aumentato il gettito TARI, cioè il denaro che il Comune di Mola rastrella dai contribuenti molesi per pagare integralmente i costi previsti nell’appalto con il gestore della raccolta e smaltimento rifiuti.
I dati che seguono sono tutti desunti da documenti ufficiali del Comune di Mola, a partire dal 2017, cioè da quando vi è evidenza nella banca dati del MEF – Ministero Economia e Finanze dei documenti allegati al Piano Economico Finanziario. Tutto si può consultare al seguente indirizzo, selezionando il Comune di Mola e l’anno specifico:
Dipartimento Finanze – TARI – Ricerca
PIANO TARIFFARIO TARI COMUNE DI MOLA A CARICO DEI CITTADINI
2022 € 4.973.286,00
2021 € 4.940.361,33
2020 € 4.837.168,04
2019 € 4.837.168,04
2018 € 4.796.905,61
2017 € 4.210.830,10
Si può quindi ben notare come nel corso del mandato amministrativo del Sindaco Colonna (2018/2019 – 2022) il gettito TARI sia andato crescendo ogni anno, a differenza di quanto il nostro primo cittadino va sostenendo in questi giorni.
Soprattutto il Sindaco attuale non ha tenuto in alcun conto i sacrifici dei cittadini che non godono di alcuno sgravio per condizione reddituale e che, quindi, sopportano per intero la tassazione TARI senza alcun vantaggio fiscale.
Si tratta della maggioranza dei cittadini molesi che già, come abbiamo visto, devono accollarsi anche il peso dell’evasione fiscale.
Infatti, nelle ultime settimane, questi cittadini si sono visti recapitare la bolletta con il saldo TARI 2022, dopo l’acconto di giugno del 75% (calcolato sulla TARI 2021), basato sul PEF (Piano Economico Finanziario) 2022.
Alla verifica con quanto pagato nel 2021, i contribuenti molesi stanno constatando aumenti che comportano maggiore tassazione per diverse decine di euro.
Abbiamo riportato, a titolo esemplificativo, sulla nostra pagina Facebook, il caso di un nucleo familiare di 4 persone con abitazione da 104 mq. alla quale si aggiunge il box auto pertinenziale.
CDCNPA per pile e accumulatori;
CDCRAEE per i RAEE;
CIAL per gli imballaggi in alluminio;
COMIECO per gli imballaggi a base cellulosica;
COREPLA per gli imballaggi in plastica;
COREVE per gli imballaggi in vetro;
CORIPET per i PET;
RICREA per gli imballaggi in acciaio.
ZORRO DOCENTE UNIVERSITARIO
Facciamo anche noi un regalo Simpatico al primo cittadino: confezioniamogli un bel nickname x Natale, ricambiamo da buoni e bravi Concittadini, quindi a seguire…!
CORTESEMENTE, non chiamatelo più “sindaco” per cortesia, chiamatelo “Tu si que vales”, si sentirà più a suo agio e gradirà…! “L’inganno degli inganni”, non sarebbe neanche male come titolo di un Film Cortometraggio fatto da noi Molesi, come Film Cinepanettone di Natale…! Visto che il nostro “Tu si que vales” aspira e respira per grandi palcoscenici, quale miglior Visibilità per lui, quella di un Cinepanettone nostrano…!? Però gli incassi li dividiamo equamente con tutta la Cittadinanza, pensate che sarebbe d’accordo il nostro “Tu si que vales”…?!
ZORRO DOCENTE UNIVERSITARIO (MOLESE DOCG)
E pensare che “tu si que vales” (sindaco) avrebbe dovuto essere il nostro punto di riferimento, il riscatto di una Cittadina e Cittadinanza, il nostro faro nella tempesta, la speranza per una Comunità Dilaniata Sventrata da decenni e decenni di mala amministrazione ecc ecc…?! E invece si è rivelato forse il peggior primo cittadino che Mola (al momento) abbia avuto…! Non ci sono più parole x descriverlo…!