Dopo gli incontri della procedura di “Dibattito pubblico” tenuti a Bari, Triggiano e Noicattaro, l’incontro di Mola ha portato clamorose novità: i Comitati territoriali delle quattro comunità interessate dalla variante hanno denunciato l’illegittimità della procedura in apertura dei lavori, abbandonando l’incontro al Castello Angioino. Ora è arrivato il riscontro della Presidente della Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico, con precise richieste di chiarimento all’ANAS e alla Coordinatrice arch. Maddalena Rossi che sta curando il dibattito pubblico in sede locale.
Colpo di scena lunedì sera, 28 marzo, al Castello Angioino di Mola.
Schierati al tavolo dei relatori, il Sindaco di Mola Giuseppe Colonna, la coordinatrice del Dibattito pubblico arch. Maddalena Rossi, e i funzionari dell’ANAS non se l’aspettavano.


L’arch. Rossi aveva appena terminato di illustrare le finalità del Dibattito pubblico sulla mega opera da 585 milioni di euro per il nuovo asse stradale tra Bari e Mola, quando il prof. Giuseppe Ruggiero, del Comitato territoriale di Mola, in rappresentanza dei comitati di scopo dei quattro comuni interessati dalla variante (Bari, Triggiano, Noicattaro, Mola), ha preso la parola per una dichiarazione preliminare, leggendo un breve ma incisivo comunicato che ha dichiarato l’illegittimità della procedura e quindi dichiarando l’abbandono dei lavori di tutti gli aderenti presenti.


“Mola Libera” ha pubblicato in tempo reale il documento dei comitati sulla pagina Facebook del giornale.
Lo riproponiamo qui di seguito, riconfermando quanto il nostro direttore Andrea Laterza ha comunicato nella fase conclusiva dell’incontro, e cioè che Mola Libera, svolgendo un ruolo di strumento di informazione di “cittadinanza attiva”, condivide pienamente i contenuti del comunicato dei comitati, anche l’abbandono dei lavori, sebbene il giornale abbia mantenuto la presenza nella sala fino alla fine dei lavori per onorare il dovere di cronaca.
ComunicatoDaLeggere (1)Pochi giorni prima, il 24 marzo, i Comitati territoriali avevano scritto alle principali autorità competenti sulla variante una lettera molto chiara e determinata, finalizzata a richiedere un pronunciamento sulle molteplici illegittimità e irregolarità rilevate.
Ecco il documento in questione:
(per scorrere il testo, cliccare in basso a sinistra sulle icone con le frecce)
SegnalazioneIrregolaritàDP-MolaBariIeri, 30 marzo, è arrivata la risposta del Comitato Nazionale per il Dibattito Pubblico, firmata dalla Presidente Caterina Cittadino.
In essa si richiamano le responsabilità dell’ANAS territoriale Puglia e della Coordinatrice del Dibattito Pubblico SS 16 Adriatica Tronco Bari – Mola, arch. Maddalena Rossi.
In poche parole, viene indirettamente evidenziato come in sostanza il Dibattito pubblico non abbia contemplato finora la discussione sulle diverse alternative possibili, tra le quali vi è fondamentalmente l’allargamento in sede alla terza corsia, chiedendo al contempo se le alternative sono emerse nel corso del dibattito e se vi sono state eventuali discussioni.
Ecco il testo della lettera indirizzata anche ai Comitati territoriali:
(per scorrere il documento, cliccare in basso a sinistra sulle icone con le frecce)
STM-SASGO.REGISTRO UFFICIALE.2022.0001121In sostanza, si tratta, sia pure indirettamente, di una sconfessione dell’operato non solo dell’ANAS ma anche di quanto finora concordato tra Sindaci, Città Metropolitana, Regione e Ministero che hanno scartato aprioristicamente la soluzione dell’allargamento in sede senza alcuno studio di fattibilità, di analisi costi benefici e di valutazione di impatto ambientale.
Ed è esattamente quanto il direttore di “Mola Libera” ha esplicitato molto chiaramente lunedì scorso al Castello Angioino rivolto al Sindaco di Mola, ad ANAS e alla coordinatrice del Dibattito pubblico, dopo la richiesta di informazioni avvenuta nella mattinata sullo stato dei luoghi, nell’agro molese, che saranno interessati dalla variante.


Allo stesso tempo, la lettera della Commissione Nazionale è un richiamo alla coordinatrice del Dibattito pubblico arch. Maddalena Rossi a rendere conto se al centro della procedura di discussione sono state messe le diverse alternative progettuali.
Purtroppo, nulla di questo è accaduto, almeno finora. E la denuncia dei Comitati territoriali ha avuto il compito di fare emergere la solita pratica abusata del “prendere o lasciare” nella quale sono maestri i nostri politici, oltre che l’ANAS.
“Mola Libera” ha fatto la sua parte e continuerà a svolgerla: non a caso, fin dal primo momento, il nostro giornale ha presentato le sue osservazioni e proposte alternative proprio per evidenziare e richiedere, all’interno della procedura di Dibattito Pubblico, che si considerasse l’allargamento in sede nel tratto Torre a Mare – Mola.
La nostra proposta è stata depositata all’interno della sezione “Quaderno degli Attori” nel sito del Dibattito Pubblico e ogni lettore, ogni cittadino molese, ogni amministratore pubblico può visionarla.
Ecco il link che porta al documento ufficiale, più volte pubblicato da “Mola Libera”:
https://www.dibattitopubblicobarimola.it/wp-content/uploads/Andrea-Giorgio-Laterza.pdf
Siamo sempre convinti che, alla fine, la logica e il buon senso prevarranno: l’azione dei Comitati territoriali, tra cui la proposta di Mola Libera, e la capacità di discernimento dei Consigli comunali alla fine dovrebbero consigliare all’ANAS, alla Regione e al Ministero di accantonare un progetto di eclatante consumo di suolo, di scempio e devastazione del nostro territorio.
Infatti, se davvero lo si vuole, si fa ancora in tempo ad esaminare una soluzione più aderente ai bisogni delle comunità, delle economie locali e a basso consumo di suolo che, peraltro, si coordini con la previsione della bretella autostradale.
Un’opera aggiuntiva, quella della bretella, che, nonostante dubbie smentite dell’ultim’ora, interesserà comunque il nostro territorio se non per il tracciato fino alla tangenziale di Mola (come contenuto nel Piano Regionale dei Trasporti) a partire dal casello Bari sud, dalla direzione sud – ovest, e quindi attraversando la nostra fascia pedecollinare di San Materno- Brenca – Pozzovivo, quanto meno per i volumi di traffico aggiuntivi a quelli della variante, sommando i flussi autostradali di lunga percorrenza a quelli metropolitani tra Bari e Mola, come abbiamo già spiegato in un nostro articolo apparso sulla pagina Facebook del giornale, al quale rimandiamo con il seguente link:
https://www.facebook.com/molalibera/posts/3127057144227624
Se invece dovesse prevalere la mera logica del profitto e della cattiva politica, con l’esecuzione della mega variante, rimarrà comunque agli atti l’azione di tutte le persone e le organizzazioni volte al bene comune.
E “Mola Libera” sarà stata comunque dalla parte giusta.