MOLA, TUMORI E DISCARICA, IL PROF. CICCOZZI STRONCA IL RAPPORTO REGIONALE MINIMIZZATORE: “NON E’ SIGNIFICATIVO”

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Ampia partecipazione all’incontro/dibattito pubblico promosso ieri dal Comune di Mola: “Salute e ambiente. Incidenza delle malattie tumorali sul territorio”. L’epidemiologo Ciccozzi: “Lo studio attuale è insufficiente per la frammentarietà dei dati. Suggerisco uno studio di corte di 5 anni con follow up periodici”. Il sindaco Colonna e l’assessora Tarsitano: “Organizzeremo altri approfondimenti con esperti locali e nazionali”. Il nostro commento, con gli interventi dal pubblico.

COMUNICATO STAMPA

Si è tenuto ieri a Mola nella sala consiliare l’incontro/dibattito pubblico su “Salute e ambiente. Incidenza delle malattie tumorali sul territorio”, organizzato dal Comune.

Un dibattito pubblico per parlare dell’incidenza delle malattie tumorali sul territorio e della relazione tra Salute e Ambiente.

Obiettivo dell’incontro, in particolare, quello di creare una opportunità di aggiornamento sul rapporto tra ambiente e salute, attraverso l’intervento del professor Massimo Ciccozzi, epidemiologo di fama internazionale e della dottoressa Silvia Fabris, funzionaria esperta in Biostatistica del Ministero della Salute, che hanno analizzato e discusso i dati epidemiologici descrittivi dello stato di salute della popolazione residente nel comune di Mola attraverso l’analisi dei dati di mortalità-ospedalizzazione per causa, e di incidenza dei tumori forniti dall’Agenzia regionale per la Salute.

“Lo studio dei dati che abbiamo visto – ha spiegato Ciccozzi – è uno studio di tipo ecologico che non permette una inferenza statistica/epidemiologica, a causa della frammentarietà dei dati e dell’assenza di un follow up.

Inoltre, dati aggregati senza informazioni su età, abitudini, come consumo di alcol e sigarette, che concorrono all’insorgenza di alcuni tipi di tumori, rendono difficile fare una analisi statistica inferenziale. I dati visionati hanno come variabili prima causa di morte e di ospedalizzazione insufficienti per una analisi completa -ha proseguito il professore – Si suggerisce uno studio di coorte di almeno 5 anni con follow up periodici controllando tutte le variabili ambientali rilevanti per applicare una statistica di tipo geografico”.

Infatti, la relazione tra salute e ambiente e l’incidenza delle malattie tumorali sul territorio, risulta spesso molto controversa a causa di assenza e frammentarietà dei dati e necessita di ulteriori studi e approfondimenti, che consentirebbero di valutare al meglio l’associazione tra una esposizione come l’esposizione agli inquinanti e il suo effetto (mortalità/morbosità) sulla salute di una popolazione residente nei pressi di impianti, come per esempio le discariche.

Il prof. Massimo Ciccozzi, epidemiologo

Sulla base dei più recenti dati dei Registri Tumori contenuti nel volume “I numeri del cancro in Italia 2021”, a cura di Associazione Italiana di Oncologia Medica, si stima che in Italia si muore di cancro meno rispetto alla media europea (-13% negli uomini e -10% nelle donne). Nel 2021 si registra, infatti, un calo dei decessi per tumori e un miglioramento nelle aspettative di vita.

Più in generale, negli ultimi sei anni, si è osservato un calo complessivo della mortalità per cancro del 10% negli uomini e dell’8% nelle donne. L’alto livello dell’assistenza oncologica in Italia è evidenziato dalle percentuali di sopravvivenza a 5 anni, che migliorano per tutte le neoplasie (59,4% negli uomini e al 65% nelle donne). Stesso trend si registra in Puglia, sia nella provincia di Bari che nel Comune di Mola di Bari.

La dott.ssa Silvia Fabris, esperta in biostatistica

Sebbene i dati siano in miglioramento, si stima altresì che il 2,8% della popolazione italiana (quasi 1.500.000 persone) abbia avuto nella vita una diagnosi di cancro.

Più di 600.000 di queste persone sono in fase di trattamento o di follow-up per il rischio di recidive. Questo, naturalmente, continua a destare preoccupazione.

L’appuntamento, che ha visto ampia partecipazione di pubblico, è stato aperto dall’intervento del sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, che ha ringraziato i cittadini per la numerosa presenza.

“L’amministrazione comunale – ha dichiarato Colonna –  è molto sensibile e attivamente impegnata sul fronte delle tematiche ambientali e sanitarie. Momenti di confronto e dibattito come questo sono utili e rappresentano una sorta di alleanza virtuosa per l’intera comunità.”

Il presidente della Commissione Speciale Martucci, Leonardo Losito, ha spiegato che l’appuntamento rientra tra le attività previste della Commissione da lui presieduta.

I lavori sono stati condotti dall’assessora alle Politiche ambientali, Elvira Tarsitano. “È necessario – ha detto Tarsitano – affrontare con le giuste strategie il degrado ambientale, individuando regole insediative della città e del territorio che risultino di per sé generatrici di nuovi durevoli equilibri ambientali. I presupposti fondamentali – secondo l’assessora – sono l’equità sociale e l’equilibrio ecologico. Fulcro di questo percorso è la partecipazione di tutti. Tutto ciò, perché possa dare i sui frutti, richiede un’attiva collaborazione da parte dei cittadini, una sorta di alleanza tra le parti che deve essere accompagnata anche da uno stile di vita sostenibile in grado di combinare scelte personali, diritti economici, sociali e culturali, protezione della salute umana, della biodiversità, dell’ambiente e degli ecosistemi in cui tutti facciano la propria parte. 

È quindi fondamentale – spiega ancora Tarsitano – la diffusione di una profonda cultura etico-ambientale che ponga i propri accenti sui valori del rispetto e della responsabilità non solo nei confronti dell’uomo, dei beni pubblici, ma di tutto l’ecosistema, la nostra casa comune”.

Il dibattito e il confronto con il pubblico, che ha visto un’ampia partecipazione di amministratori della maggioranza e minoranza, comitati di cittadini, associazioni ambientaliste e della cittadinanza, è stato molto proficuo e a tratti anche molto acceso, segnale della grande attenzione e interesse sulla presenza e le sorti della discarica Martucci.

A tale proposito, in conclusione, l’assessora Tarsitano ha precisato che “a questo dibattito ne seguiranno altri. Saranno invitati esperti come medici per l’ambiente, oncologi, geologi, biologi, ingegneri, agronomi, sia locali che nazionali, per approfondire vari aspetti sul rapporto Salute e Ambiente legati alla gestione dei comparti ambientali per continuare a dare ampio spazio alla partecipazione e al confronto pubblico”.

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NOSTRO COMMENTO

Il prof. Ciccozzi e la dott.ssa Fabris, in prima istanza, hanno immediatamente definito il rapporto regionale dell’ARESS (l’Agenzia Regionale per il Sociale e la Sanità) come sostanzialmente inutile al fine della comprensione del rapporto tra i casi di tumore (malattie e decessi) registrato tra i residenti a Mola e la presenza della discarica e di altri eventuali fattori di rischio.

Infatti, il prof. Ciccozzi e la dott.ssa Fabris hanno sottolineato che tale report – diffuso nel gennaio scorso dal Sindaco di Mola alla stregua del precedente reso noto da Colonna nel novembre 2019), con una visione quasi autoconsolatoria – non presenta alcuna caratteristica di studio epidemiologico. 

Il noto epidemiologo ha precisato che una verifica seria necessita di un’osservazione sul campo di almeno 5 anni, ma non solo: vanno seguiti a livello statistico i singoli casi degli ammalati di tumore, con la storia clinica specifica, le abitudini correlate e i fattori di esposizione al rischio, individuando quali sono gli elementi inquinanti che possono indurre l’insorgenze di patologie oncologiche nella popolazione molese.

Tuttavia, il comunicato stampa dei nostri amministratori, sebbene la bocciatura degli esperti Ciccozzi e Fabris sia stata netta, espongono ancora una volta, sotto altra forma, dati generali e generici che rischiano di essere “tranquillizzanti” (“i tumori sono in fase di regressione in Italia e anche in Puglia e a Mola”, ecc.).

Infatti, si continua ad insistere con la vulgata dei “massimi sistemi ecologici”, mentre a Mola la gente continua ad ammalarsi e a morire nell’età di mezzo, e i codici 048, per patologie oncologiche, ci confermano, purtroppo, ai vertici della classifica regionale: sebbene si tratti di una classificazione amministrativa, potrebbero addirittura nascondere una sottostima del fenomeno.

Insomma, i cittadini che si attendevano un pronunciamento chiaro e netto dei nostri amministratori in favore di ogni azione finalizzata ad evitare la riapertura della discarica e di uno screening di massa della popolazione, con l’avvio di un serio e approfondito studio epidemiologico, sono serviti da questo comunicato certamente non idoneo a predisporre azioni per affrontare il dramma per la vita di centinaia di molesi e delle loro famiglie. 

Vanno in ogni caso annotati gli interventi dal pubblico.

Andrea Laterza, direttore di “Mola Libera“,  ha rimarcato la preoccupazione per l’elevata percentuale di codici 048 tra i cittadini molesi, con una conferma nel 2021 del dato 2019 (entrambi ci collocano al quarto posto dopo comuni che, indubbiamente, vivono condizioni ambientali critiche come Taranto, Statte e ora Giovinazzo, quest’ultimo interessato da una discarica che perde percolato).

Anche il consigliere comunale Michele Daniele, in videoconferenza, nel sottolineare l’inaffidabilità dei dati ARESS, ha evidenziato l’allarme sociale suscitato dall’elevata e abnorme percentuale di codici 048 tra i cittadini molesi.

L’intervento in video conferenza del consigliere Michele Daniele

E’ intervenuto altresì, collegato in videoconferenza, il cittadino Francesco Ungolo con alcune domande ai relatori sulla metodologia che andrebbe utilizzata per una vera ed efficace indagine epidemiologica. 

Una cittadina molese è andata oltre i dati statistici, portando in primo piano l’evidenza empirica dei troppi casi di tumore nella nostra comunità, nel sentire comune attribuiti alla presenza della discarica. Una presenza assolutamente influente, come il prof. Ciccozzi ha senz’altro confermato, ma che va verificata nei suoi effetti sul suolo e sull’acqua con uno studio epidemiologico ben calibrato.

Hanno poi fatto seguito gli interventi di alcuni medici molesi, i dott.ri Rocco Aquila, Vito Marangelli e Francesco Gentile, tutti concordi nel definire inutile e contraddittorio il rapporto dell’ARESS, e indicando nell’inquinamento ambientale, oltre agli stili individuali di vita, uno dei fattori determinanti nell’insorgenza delle neoplasie.

Rocco Aquila

 

Vito Marangelli

 

Francesco Gentile

Ha concluso gli interventi Vittorio Farella (presidente dell’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci) che ha ricordato l’esistenza di un rapporto regionale di alcuni anni fa ben più significativo degli ultimi diffusi dall’ARESS: dati ASL che, nell’approfondire i casi di tumore tra i comuni dell’Area Vasta, per Mola mostrarono una situazione anomala e preoccupante.

Vittorio Farella

 

 

 

 

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