L’amministrazione di Mola alla manifestazione di Coldiretti Puglia a Bari. La consigliera delegata del sindaco, Maria Antonietta Colonna: “Agricoltura e pesca risorsa preziosa della nostra economia. Occorre difenderle e preservarle con azioni concrete contro la guerra dei prezzi”.
COMUNICATO STAMPA
“L’amministrazione di Mola di Bari non poteva mancare a questa manifestazione, vista l’importanza dell’agricoltura e della pesca nell’economia del nostro territorio, e sempre sarà pronta all’ascolto e al dialogo affinché si mettano in atto azioni concrete al servizio del territorio, per promuoverne lo sviluppo e custodire le risorse umane, strumentali e ambientali”.
E’ il commento della consigliera Maria Antonietta Colonna, delegata dal sindaco di Mola, Giuseppe Colonna, a partecipare questa mattina a Bari alla manifestazione promossa da Coldiretti Puglia in piazza Libertà.


“Il nostro lavoro è la nostra vita”; “Il caro energia uccide l’agricoltura”; “Cibo sano al giusto prezzo”; “Il caro bollette affonda i nostri pescherecci” e ancora, contro la guerra in Ucraina: “Putin facciamo la pace”; “Fermiamo la guerra dei prezzi”; “Mettete i fiori nei vostri cannoni”; “No alla guerra che aumenta la fame”: sono solo alcuni degli slogan sfilati stamattina. Oltre 2.500 le persone presenti, tra agricoltori, allevatori, pescatori e amministratori locali, scesi in piazza al fianco dei cittadini che rappresentano, perché l’identità della nostra regione si basa sull’agricoltura, sulla pesca, sull’allevamento e sulla produzione di cibo ed eccellenze enogastronomiche note al mondo intero, importanti attrattori turistici di un marchio targato Puglia.
Tanti i temi trattati, tra cui il rincaro dei beni energetici che sta portando a un vertiginoso innalzamento dei costi di produzione, con conseguenze pesanti sul bilancio delle aziende operanti nel comparto agro-alimentare.
Il caro petrolio, aggravato dall’invasione dell’Ucraina, costringe le barche a rimanere in banchina, le aziende zootecniche a chiudere bottega a causa dell’impennata dei costi dei mangimi. L’aumento di concimi e trasporto (e l’Italia ha un triste primato in Europa, ben €1.12/km) obbliga i produttori a cedere i propri prodotti ad un prezzo nettamente inferiore al minimo per una giusta e degna remunerazione, mentre le speculazioni intermedie vedono lievitare i prezzi al consumo, mettendo i cittadini in seria difficoltà con la spesa quotidiana dei beni di prima necessità.

