RIFONDAZIONE COMUNISTA DENUNCIA: “AGEVOLATA LA DITTA DI RISCOSSIONE DEI TRIBUTI COMUNALI”

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Il Comune di Mola ha prolungato di 13 mesi il Contratto con il Gestore dei tributi comunali. Rifondazione comunista non condivide questa proroga e ne spiega i motivi nel seguente comunicato stampa.

Riceviamo da Francesco Pietanza del Circolo molese di Rifondazione Comunista e pubblichiamo:
 
La gestione dei Tributi comunali ci interessa, soprattutto da quando (nel corso del 2016) è stata privatizzata.
 
Già con un comunicato di dicembre 2020 avevamo chiesto dei chiarimenti in merito a 4 determinazioni che approvavano gli elenchi per la riscossione dei tributi comunali (riguardanti TARES, TARI, IMU e TASI) per un volume complessivo di ca. 2MLN € (precisamente 1.944.781 €). Gli elenchi erano stati inoltrati alla società concessionaria per lo svolgimento delle attività di recupero (Municipia SpA). 
 
E’ da dire che l’Assessore G. Vincesilao ci rispose in data 14-gen 2021 confermando gli importi da noi individuati e spiegandoci che l’appalto al privato per il recupero dei tributi comunali avesse efficientato tutti i procedimenti, permettendo al Comune di recuperare e di mettere a Bilancio importi considerevoli. Insomma elogiando l’attività svolta dall’azienda (anche se non ci venne fornito alcuno confronto con la stessa attività quando era completamente pubblica, per valutare effettivamente la convenienza).
 
Oggi apprendiamo con la DETERMINAZIONE R.G. N. 2219 DEL 20/12/2021 che il Contratto sarà rinegoziato con un allungamento di ca. 13 mesi rispetto alla scadenza naturale (che sarebbe accaduta nei primi mesi del 2022). 
 
Per quale ragione è stata concessa questa rinegoziazione? 
Pare che con due note protocollate (prot. n° 16298 del 07.06.2021 e n° 20840 del 13.07.2021) la Società abbia rivendicato il diritto contrattuale al “riequilibrio delle prestazioni” per recuperare gli incassi che non è riuscita ad ottenere (pari a € 360.452,00) a causa alle esenzioni e/o alla sospensione della riscossione coattiva in seguito alle misure governative per fronteggiare l’emergenza Covid-19.
 
Insomma, la Società ha chiesto di allungare il Contratto perchè non è riuscita a recuperare quanto sperava e di conseguenza non ha rispettato le proprie previsioni di guadagno che si basano su una percentuale per ogni riscossione effettuata. Così il valore complessivo stimato dell’appalto comprensivo della rinegoziazione sarebbe pari ad Euro €. 1.800.000,00. al netto dell’Iva di legge (dai € 1.450.000,00 iniziali).
 
Sempre dalla Determinazione del 20-dic 2021 apprendiamo che le percentuali di guadagno della Società sono: 
  • aggio del 3,19% sulle riscossioni ordinarie a supporto;
  • aggio del 7,28% sulle riscossioni da coattiva;
  • aggio del 22,75% sulle riscossioni da accertamento a supporto;
  • aggio del 27,30 sulle riscossioni da attività in concessione su COSAP. CIMP e AFFISSIONI o CANONE UNICO.
Non entriamo nel merito delle valutazioni che sono state effettuate dagli Uffici comunali che hanno approvato la rinegoziazione del Contratto, anche se siamo convinti che il rischio d’Impresa debba essere sempre a carico dell’Impresa e debba essere sempre ricompreso nel minor importo che viene proposto per svolgere il servizio. Questa funzione del pubblico come “salvagente” del privato ci ha davvero nauseati. Se si decide di esternalizzare un’attività ad un privato, si deve essere convinti che il privato sia nelle condizioni di affrontare ogni squilibrio del Mercato. 
 
Ad ogni modo quello che ci interessa sapere, considerando che alla fine è la Comunità che paga questo servizio, è se le percentuali (“aggio”) previste dal Contratto siano ancora convenienti per il Comune in termini di valori di mercato e soprattutto di coerenza con le attuali disposizioni normative. In pratica vogliamo essere sicuri che non si discostino da una media a da quanto previsto dal regolatore, vincolandoci di fatto ad un Contratto che non conviene più o che diventa addirittura rischioso per noi. 
 
Inoltre chiediamo una verifica di queste percentuali anche alla luce della Pronuncia della Corte Costituzionale (25 maggio 2021) ed al successivo Comunicato (10 giugno 2021) in cui si chiede al Legislatore di intervenire in materia di aggio sulla riscossione delle entrate pubbliche, in modo da essere coerenti con lo spirito del pronunciamento. 

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