MARTUCCI: TIMIDI SEGNALI DEI SINDACI DI MOLA E CONVERSANO PER UNA MOBILITAZIONE POPOLARE

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Ecco il resoconto della conferenza stampa sulla questione “Martucci”, tenuta lo scorso martedì 26, dai Sindaci Colonna e Lovascio con l’Associazione “Chiudiamo la discarica”. Si attendono i risultati sulla presenza o meno del percolato in discarica, ma solo per il prossimo 23 novembre, una manciata di giorni prima del voto in Consiglio Regionale che deciderà sul destino del sito inquinato da oltre 45 anni di attività. Intanto, domani, venerdì 29, alle ore 18:30, riunione della “Commissione speciale Martucci”, allargata a tutto l’associazionismo molese, per decidere ogni azione di lotta al fine di ottenere lo stralcio (cancellazione) della discarica dalla programmazione regionale.

Si è tenuta martedì 26 ottobre, nella sala consiliare del Municipio di Mola, la prevista conferenza stampa indetta in maniera congiunta dai Sindaci di Mola e Conversano con l’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci”.

A coordinare i lavori è stato Vittorio Farella, presidente del sodalizio ambientalista molese. Con lui, Mario Gaudiuso, della stessa associazione.

Le istituzioni comunali sono state rappresentate dal Sindaco di Mola Giuseppe Colonna, dal Sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, dall’Assessora all’Ambiente del Comune di Mola Elvira Tarsitano e dal Consigliere comunale di Mola Leonardo Losito, Presidente della Commissione Speciale per Martucci. Si è poi aggiunto Leonardo Lorusso, funzionario del Comune di Conversano del Settore Ambiente, Responsabile Unico del Procedimento per le operazioni di monitoraggio stabilite dal Tavolo tecnico intercomunale.

Sui banchi del Consiglio comunale, le consigliere di maggioranza: (da sinistra) Maria Antonietta Colonna, Mariagrazia Delcane, Angelica Tribuzio

Vittorio Farella ha fatto un ampio punto della situazione, ripercorrendo le vicende degli ultimi anni, a partire dalla sentenza del Tribunale penale di Bari che mandò assolti, per insufficienza di prove, i numerosi imputati rinviati a giudizio dalla Procura di Bari con l’accusa di disastro ambientale.

In particolare, nonostante le conclusioni del giudice dott. Diella fossero inequivocabili nel demandare comunque ogni verifica sulla riutilizzabilità delle vasche di servizio/soccorso dell’impianto complesso, poi dissequestrate, alle diverse istituzioni competenti nella gestione rifiuti, Farella ha sottolineato la contraddittorietà dell’azione tenuta dalla Regione Puglia, che poco si è occupata di intervenire sul monitoraggio ambientale dei lotti esauriti, rimasti pressochè privi di pozzi spia e con la totale assenza dell’estrazione del percolato.

Come è noto, l’ARPA Puglia ha stimato, nel corso di sette anni (dalla chiusura della discarica nel 2012 all’ottobre 2019), in 20.000 metri cubi (equivalenti a 20 milioni di litri) la produzione di tale liquido tossico e cancerogeno.

Farella ha evidenziato come nel frattempo siano trascorsi ulteriori due anni invano (con ulteriore produzione di percolato) senza che alcuna attività estrattiva sia mai avvenuta, con ciò lasciando presumere che il liquido derivato dalla decomposizione dei rifiuti si sia disperso nel sottosuolo e nei campi circostanti, a causa dell’accertata lacerazione in più punti della guaina che, in teoria, protegge il fondo e i fianchi delle vasche della discarica.

Farella ha dato altresì lettura di un atto di diffida della Regione Puglia, Sezione Tutela e Valorizzazione del paesaggio, alla curatela fallimentare della Lombardi Ecologia, datato 27-11-2019, che prescriveva notevoli adempimenti da effettuarsi pena la revoca delle autorizzazioni regionali e la trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica.

Adempimenti importantissimi, gravi ed urgenti: dalla verifica dell’eventuale presenza di percolato nei pozzi di raccolta e del suo livello nel lotto III, alla sua immediata estrazione, recupero e trattamento; dal ripristino della continuità idraulica tra superficie impermeabile del corpo di discarica e canaletta perimetrale di raccolta delle acque meteoriche, passando per il ripristino di dette canalette fuori uso, ad assicurare la cura e manutenzione dell’intero sito degli impianti.

Tutte prescrizioni non adempiute che, tuttavia, non hanno comportato alcuna conseguenza.

Peraltro, il presidente dell’associazione ambientalista si è soffermato sui profili giudiziari che coinvolgono le due vasche A e B di servizio/soccorso all’impianto complesso di produzione del CDR (combustibile derivato da rifiuti), sottolineando che, perdurando altri tronconi dei procedimenti penali nei confronti degli imputati già assolti per disastro ambientale, non vi è ancora alcun provvedimento efficace di dissequestro e, pertanto, la Regione Puglia non può utilizzare le predette vasche, come pure è previsto nell’adottato nuovo Piano Regionale dei Rifiuti.

A proposito delle azioni idonee a contrastare il mantenimento di Martucci nel nuovo piano regionale, Farella ha citato il testo unico in materia ambientale invocando il “principio di precauzione” da applicarsi al caso concreto, trattandosi di un sito contaminato, come, egli ha detto, dimostrano le numerose analisi che hanno rilevato la presenza di nitrati nelle acque dei pozzi di monitoraggio della falda, oltre al superamento delle soglie critiche nella misurazione del manganese (con un valore fino a otto volte superiore rispetto al massimo consentito dalla legge) e del ferro.

Peraltro, Farella, sempre a norma della più recente normativa in materia ambientale, ha invocato il coinvolgimento diretto del Ministero per l’Ambiente (ora denominato Ministero per la Transizione Ecologica) al fine dell’assunzione di un potere di surroga nei confronti della Regione, con una decisione dall’alto che impedisca ai governanti pugliesi di ricomprendere Martucci nel Piano regionale rifiuti.

Infine, Farella ha sottolineato la ferma volontà del suo sodalizio di rivolgersi alla cittadinanza, organizzando azione dimostrative, nel caso di una perdurante sordità al dialogo da parte della Regione Puglia.

Per il Sindaco Colonna, tutte le comunità locali sono contrarie al reinserimento di Martucci nel piano regionale dei rifiuti.

Colonna ha lamentato l’atteggiamento tenuto dall’Assessora regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio che, a suo dire, non ha informato preventivamente i Sindaci di Mola e Conversano sull’imminente approvazione da parte della Giunta Regionale del Piano rifiuti, avvenuto appena due giorni dopo l’incontro tra i tre esponenti istituzionali, e nonostante il voto del Consiglio comunale di Mola, di martedì 12, che chiedeva lo stralcio di Martucci.

L’Assessora Regionale all’Ambiente Anna Grazia Maraschio

Una doppiezza di atteggiamento che Colonna ha contestato alla Regione, lamentando sia la “minaccia” regionale di non voler occuparsi delle operazioni di bonifica di Martucci, nel caso di una chiusura anzitempo di ogni attività di trattamento rifiuti, sia il pilatesco demandare alla concertazione tra i 41 comuni dell’Area metropolitana l’individuazione di un eventuale sito alternativo sul territorio provinciale.

Una scelta, ha detto il Sindaco di Mola, che non avverrà mai: nel corso della riunione prevista a breve, il 5 novembre, nessun Sindaco chiederà di portare sul suo territorio le attività che ancora oggi insistono su Martucci.

Peraltro, ha sottolineato Colonna, la Regione ha considerato esaurite le attività del Tavolo tecnico regionale, demandando le attività di monitoraggio ad un tavolo tecnico intercomunale (dotato di un discreto finanziamento, di cui Mola è capofila) che, tuttavia, non ha tutte le competenze tecniche e amministrative per procedere in piena autonomia.

Colonna ha quindi indicato quali dovranno essere le azioni finalizzate ad evitare che il Consiglio Regionale approvi in via definitiva il Piano rifiuti già varato dalla Giunta Emiliano:

  • Coinvolgimento dei consiglieri regionali: in tal senso, si sa che, al momento, la manforte ai comuni interessati dagli effetti diretti della discarica (Mola, Conversano, Polignano e Rutigliano) potrebbe arrivare dai consiglieri Lucia Parchitelli (già Assessore all’Ambiente del Comune di Mola) e Francesco Paolicelli del PD oltre che da Grazia Di Bari del M5S.
  • Avviamento di un percorso di condivisione dei Consigli comunali dei comuni interessati dagli effetti della discarica, per arrivare al coinvolgimento delle comunità locali, con opportune azioni: in tal senso, Colonna ha fatto un appello all’unità tra tutte le forze politiche per evitare divisioni in un momento cruciale.
  • Chiudere i complessi lavori del tavolo tecnico intercomunale per dotarsi di ogni riscontro atto a contrastare sul piano ambientale e giuridico le decisioni regionali: a tal proposito, Colonna ha informato che a breve si avranno riscontri importantissimi sulle attività di verifica relative al lotto 3.

Il Sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio, nell’apprezzare il lavoro svolto dall’Associazione “Chiudiamo la discarica Martucci” ha quindi concordato con le affermazioni di Colonna sullo scarico di responsabilità della Regione sui Comuni, precisando inoltre che il 4 novembre saranno completate le attività geognostiche e quindi sarà la volta del termine delle indagini sul percolato. Un insieme di dati che servirà ad informare compiutamente i consiglieri regionali prima del voto sul Piano dei rifiuti, magari attraverso una commissione formata da sindaci ed esperti che si interfacci con il Consiglio regionale.

Peraltro, ha detto Lovascio, le risultanze degli esami serviranno a riempire di contenuti un’eventuale azione giudiziaria che il sindaco conversanese ha auspicato, legandola anche alla richiesta di intervento del Ministero della Transizione Ecologica.

Dal suo canto, anche l’Assessora all’Ambiente Tarsitano ha condannato la politica della pilatesca delega operata dalla Regione verso i Comuni, al fine dell’individuazione di un sito alternativo, ben sapendosi che tra alcuni comuni dell’Area Metropolitana, che conferiranno a Martucci, si registrano percentuali bassissime di raccolta differenziata: in alcuni casi non si va oltre il 35%, mentre Mola si attesta ormai al 68%. “Non dobbiamo arretrare – ha detto Tarsitano – ma pretendere, oltre alla chiusura, la bonifica del sito, con una battaglia comune per la salute pubblica”.

Il Presidente della “Commissione speciale Martucci”, Leonardo Losito, ha chiesto di passare subito all’azione, in particolare in ambito processuale, sia civile che penale, per far valere le ragioni delle comunità locali, individuando al più presto un valido professionista che possa assistere i quattro Comuni nella battaglia per la chiusura del sito.

Peraltro, Losito ha informato che venerdì 29 ottobre, alle 18.30, si terrà una riunione straordinaria della commissione speciale da lui presieduta, con l’invito a partecipare a tutte le associazioni locali per individuare e decidere sulle azioni di mobilitazione da mettere in campo atte a contrastare l’attuale dispositivo del Piano Regionale Rifiuti.

Alla domanda di “Mola Libera” sui ritardi del tavolo tecnico intercomunale nell’effettuazione delle indagini stabilite per misurare il grado di inquinamento, in particolare del lotto 3, e per rispondere alla richiesta dell’ARPA sulle verifiche relative alla presenza o meno di percolato nella discarica, ha risposto il Responsabile Unico del Procedimento Leonardo Lorusso, senza essere molto convincente per la verità.

Infatti, sebbene la richiesta dell’ARPA al tavolo tecnico intercomunale, per una misurazione accurata delle quantità di percolato con idonea strumentazione tecnica, sia del gennaio 2020, soltanto il prossimo 23 novembre, a detta di Lorusso (e poi dei Sindaci Colonna e Lovascio) si potranno conoscere i risultati, nonostante il funzionario conversanese abbia affermato che il percolato è stato trovato nei pozzi di raccolta.

In ogni caso, alla richiesta di “Mola Libera” di sapere se le quantità presenti sono compatibili con il volume stimato dall’ARPA nella sua relazione dell’ottobre 2019 (20 milioni di litri prodotti dalla discarica in sette anni e mai estratti), Lorusso non ha saputo o voluto rispondere, rimandando quindi alle conclusioni del 23/11.

Peraltro, i risultati arriveranno con un ritardo di circa due anni, che la pandemia da covid, utilizzata dalla Pubblica Amministrazione come foglia di fico “pret a porter” per ogni stagione, non può assolutamente giustificare, come pure è stato maldestramente tentato dalle personalità istituzionali presenti, anche se Colonna non ha nascosto la presenza di tempistiche accertative dilazionate nel tempo.

Il Sindaco Lovascio si è detto fiducioso: a suo parere, a partire dal 23 novembre i Comuni saranno ancora in tempo, dati alla mano, per condizionare in modo favorevole alle comunità locali il voto dei consiglieri regionali previsto per l’8 dicembre.

Si tratta di una manciata di giorni che davvero ci auguriamo venga riempita di importanti contenuti, con dati precisi e inoppugnabili sull’elevato livello di inquinamento prodotto nel tempo dalla discarica, con quali effetti sulla salute umana non è difficile immaginare.

In proposito, ricordiamo il dossier di “Mola Libera”, pubblicato nel novembre 2019 su dati sanitari ufficiali, che riportava un’elevatissima percentuale di codici 048 nella popolazione residente.

Ricordiamo che il codice 048 viene assegnato, per l’esenzione dal pagamento delle prestazioni specialistiche e di esami e analisi, alle persone colpite da patologie tumorali.

Nella triste classifica, Mola si presentava purtroppo seconda, dopo Bari, nell’Area Metropolitana, e quarta a livello regionale, dopo Taranto, Bari e Statte (comune confinante con l’Ilva di Taranto).

https://www.molalibera.it/2019/11/12/triste-primato-per-mola-in-testa-alla-classifica-per-il-codice-oncologico-048/

https://www.molalibera.it/2019/11/20/nuove-tabelle-codici-048/

Infine, il Sindaco di Mola ha fatto un appello agli organi di informazione a tenere alta l’attenzione di un’opinione pubblica assuefatta alla questione Martucci e a favorire ogni azione di mobilitazione decisa dalle istituzioni e dall’associazionismo locale.

“Mola Libera” ha già chiesto al Sindaco Colonna di indossare la fascia tricolore e di mettersi alla testa, in una protesta pacifica ma ferma, della popolazione molese. Un invito che gli abbiamo rivolto ancora una volta di persona in risposta alla sua richiesta, estendendolo al Sindaco di Conversano.

Il nostro giornale, come promesso più volte, è a completa disposizione delle istituzioni e dell’intera cittadinanza per amplificare e far giungere a tutti i lettori le iniziative di lotta che verranno decise, speriamo al più presto, con la consapevolezza, tuttavia, che l’assuefazione della quale ha parlato il Sindaco Colonna è dovuta per larga parte all’inerzia e alla tecnica del compromesso ad ogni costo della politica locale.

In alto, Vittorio Farella e Mario Gaudiuso dell’Associazione Chiudiamo la discarica Martucci. In basso, da sinistra, il consigliere comunale Leonardo Losito, l’Assessora Elvira Tarsitano, il Sindaco di Mola Giuseppe Colonna, il Sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio

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