Il consigliere comunale della “Lega”, nel confermare la sua presenza all’incontro pubblico indetto per venerdì 28 da Michele Daniele e Giangrazio Di Rutigliano, critica l’atteggiamento politico del centrodestra molese, considerandolo perdente fin dal 2015.
Ecco il messaggio diffuso dal consigliere comunale Michele Palazzo (Lega con Salvini)
Ho preso atto che qualcuno del centrodestra non ha gradito la mia decisione di partecipare all’incontro con i cittadini promosso dai gruppi di Michele Daniele e Giangrazio Di Rutigliano per il prossimo 28 agosto.
Comprendo che qualcuno che si definisce di centrodestra possa storcere il naso per il fatto che io della Lega condivida le critiche al governo locale, nato civico e morente sinistro, di grillini e democratici riformisti.
Comprendo ma non condivido questi atteggiamenti per il semplice fatto che se tutta l’opposizione, di qualunque colore sia, trova un punto d’incontro su cui convergere perché all’Amministrazione Colonna sia dato il benservito io indietro non mi tiro.
Non so se a condividere queste critiche siano anche i responsabili delle sezioni locali di F.I. e F.d.I. della Lega e altri gruppi di area, ma se così dovesse essere sarebbe opportuno che gli stessi si facciano promotori di un incontro al fine di favorire gli opportuni chiarimenti e per studiare insieme una strategia da seguire in Consiglio comunale e nel paese per un contrasto ed un controllo efficace dell’operato dell’Amministrazione.
In ogni caso, io ci sarò venerdì prossimo all’incontro per la semplice ragione che sono stato invitato, così come gli altri.
Del resto, il Governo Colonna è avversato da tutti noi dell’opposizione e, a dirla tutta, i Cinque Stelle, come noi del centrodestra, sono per una contrapposizione dura ad Emiliano, il quale, peraltro, non mi pare sia nelle grazie del consigliere Di Rutigliano.
Sarebbe opportuno, allora, che tutto il centrodestra molese si faccia un esame di coscienza per valutare la propria condotta.
Dobbiamo tutti, me per primo, avere il coraggio di ammettere che dei grandi proponimenti di cui facevamo menzione all’inizio di quest’anno non siamo riusciti a concretizzarne nessuno.
E’ tempo di ammettere che il centrodestra nel nostro Paese è in affanno almeno a partire dalle elezioni del 2015, elezioni che ci hanno visto perdere contro un candidato all’epoca poco conosciuto o quasi; che nel 2018 il centrodestra è stato colpito alla schiena proprio da una sua costola.
Ma quel che è peggio, forse, è che, a sconfitta incassata, non siamo neppure stati in grado di reagire e di riflettere sugli eventuali errori commessi in campagna elettorale concordando un progetto da seguire, lasciando che l’opposizione fosse condotta da altri.
Siccome la verità va detta e va detta tutta, senza finzione dico che a Mola il centrodestra rischia di spegnersi. Ci stiamo spegnendo perché ci siamo resi neutri e incolore, anzi, alcune volte ci siamo anche uniformati confondendoci. Come centrodestra noi non siamo incisivi, non abbiamo lasciato tracce del nostro passaggio in questi due anni.
Questo stato di cose mi ha portato a concludere che bisogna finirla con l’adeguarsi all’andazzo generale, che il centrodestra debba scuotersi dal torpore e riprendersi il ruolo che gli compete di opposizione dura e intransigente se vuole avere un futuro.
Ecco che arriviamo al nocciolo della questione che deve riguardare la condivisione di una strategia comune, decisa, convinta per provare a mandare a casa Colonna.

