“Mola Libera” ha intervistato il “patron” di “Tenuta Pinto” sulla situazione attuale e sulle prospettive del dopo Covid-19 di un settore vitale per l’economia molese. “La crisi è gravissima, ma innovare si può e si deve”. Ecco le sue risposte.
La situazione economica e sociale italiana è già drammatica e rischia di diventarlo ancor più nei prossimi mesi se non verranno adottate misure finanziarie per risollevare un quadro economico che si annuncia gravissimo.
Il collasso economico annunciato è tutto in queste cifre, rese note dal Governo appena ieri: a fine 2020 si stima un crollo del PIL (Prodotto interno Lordo, cioè il valore di beni e servizi prodotti in Italia) pari all’8% (il Fondo Monetario Internazionale invece prevede, forse più realisticamente, – 9%); il rapporto deficit/PIL balzerà dall’1,6% del 2019 al 10%; il rapporto debito/PIL passerà dal 134,8% del 2019 al 155%. Si tratta di valori mai toccati prima.
Uno dei settori più colpiti dalla crisi economica è quello del turismo e, nello specifico per quanto riguarda Mola, della ristorazione, della banchettistica (“wedding” e ricevimenti), e della ricettività (alberghi, Bed & Breakfast).
“Mola Libera” ne ha parlato con Domenico Pinto, titolare di “Tenuta Pinto”: una struttura per “wedding” (matrimoni) e ricevimenti, situata nel comprensorio del “Poggio delle Antiche Ville”, in contrada Brenca, in un’antica dimora settecentesca restaurata, tra le più rinomate nel sud-est barese.


Pinto è associato alla Confcommercio locale ed è stato anche tra i fondatori dell’Associazione tra imprenditori molesi “Terramare” che, purtroppo, per alterne vicende interne, come tante iniziative locali, sembra essere declinata nella sua azione.
Al “patron” di Tenuta Pinto abbiamo rivolto alcune domande:
A quanto potrebbe aggirarsi in linea di massima la perdita di fatturato, a Mola, per il settore ricettività, bar, ristorazione, “wedding”, banchettistica?
Se dal Governo verranno adottate misure per la ripartenza nella fase 2, idonee a riportare almeno una parte della clientela nelle attività ricettive, della ristorazione e della banchettistica, possiamo stimare che la perdita di fatturato dovrebbe aggirarsi a fine 2020 comunque almeno intorno al 60-70%. Altrimenti, nel caso di misure insufficienti o troppo penalizzanti, il fatturato tenderà inevitabilmente allo zero, come è allo stato attuale.
Quanti sono i dipendenti nel settore che a Mola hanno perso il lavoro? Queste persone hanno qualche forma di sussidio?
Praticamente tutti i lavoratori del settore sono al momento inattivi, alcune centinaia. La maggior parte di essi sono stagionali (purtroppo, molti anche in “nero”) e quindi non godono di alcuna forma di sostegno. Molti di essi non potranno lavorare neppure se ci sarà una ripresa estiva, perchè le attività si svolgeranno comunque in tono minore. Una minoranza (il 15-20%) invece ha contratti di lavoro dipendente e, quindi, potrà usufruire della Cassa integrazione guadagni. Tuttavia, al momento le procedure INPS sono bloccate e nessuno sta percependo alcun sostegno al reddito, anche se la Regione Puglia si è dichiarata disponibile ad anticipare i trattamenti di cassa integrazione che dovranno essere erogati dall’INPS.


Le prenotazioni in strutture ricettive molesi, cancellate per la primavera-estate 2020, potranno essere recuperate?
A Mola, mi risulta che tutte le prenotazioni in albergo, B&B e per il wedding e la banchettistica siano completamente saltate. Nel mio caso sono stati rinviati al 2021 tutti i matrimoni prenotati: avevo prenotazioni dall’Inghilterra, dall’Australia, dall’Arabia Saudita, oltre che da numerose città italiane del Nord. Si tratta di cerimonie tutte di fascia alta. In ogni caso, tutto il mercato estero è compromesso per il 2020; si spera in una ripresa, in luglio-agosto, del mercato italiano.
Quali misure di sostegno al reddito d’impresa vi aspettate dal Governo e dalla Regione?
Per il nostro settore si sta parlando di ricevere un fondo perduto pari al 25% del fatturato.
Sia da parte del Governo che della Regione si sta cercando di non far fallire nessuna Azienda. Vedremo se alle parole seguiranno i fatti.


A tuo parere, c’è il rischio, a Mola, che alcune attività del tuo settore non riaprano i battenti?
Purtroppo, è un rischio molto concreto per quanti già avevano difficoltà, tra fitto e tasse da pagare. Per assurdo però, Mola potrebbe risentire meno della crisi rispetto a località come Polignano e Monopoli. Infatti, mentre a Mola il mercato del settore ristorazione, bar, ricettività, banchettistica non ha avuto un grande sviluppo di mercato turistico, con flussi importanti dall’estero e dalle regioni del centro-nord, invece a Polignano e a Monopoli gli investimenti, per far fronte ad un numerosissimo pubblico estero e nazionale, sono stati ingenti. E quindi il pericolo di fallimento per quelle strutture è più probabile.
Il prestito bancario di 25.000 euro riservato dal Governo alle imprese è praticabile?
Sì, con 100.000 euro di fatturato le banche concederanno prestiti da 25.000 euro, garantiti dal Governo, ma dubito comunque che gli istituti di credito non chiedano anche garanzie aggiuntive dagli imprenditori. Bisognerà comunque essere “bancabili” e non è facile per tutti.
Secondo te, quali sono le misure accettabili dagli imprenditori che il governo dovrebbe prendere in termini di distanziamento sociale nelle strutture ricettive e ristorative?
Vedremo cosa deciderà il Governo per la fase 2, sia per la sicurezza dei clienti che degli addetti: ci aspettiamo provvedimenti equilibrati. E’ chiaro che, comunque, nella banchettistica nuziale e negli altri ricevimenti la presenza di norme marcate di distanziamento sociale si traducono automaticamente nella rinuncia da parte delle famiglie a tenere gli eventi, rimandandoli a tempi migliori. Diverso è il discorso per la ristorazione: a mio parere, avverrà un distanziamento automatico. Infatti, è chiaro che, attualmente, ristoranti e pizzerie molesi non hanno la possibilità di tenere distanziamenti sufficienti, in conseguenza della spesso esiguità delle superfici disponibili. E quindi saranno gli stessi esercenti a ridurre spontaneamente il numero di tavoli, magari legandoli strettamente alle prenotazioni.


Cosa si dovrebbe fare in ogni caso per una ripartenza complessiva del settore?
Passata la stretta emergenza sanitaria, a mio parere, il Governo dovrebbe lanciare un “Brand Italia” fondato sul mondo agricolo, turistico ed enogastronomico. In tal senso, Mola, all’interno dell’Area metropolitana e del sud-est barese, potrebbe ritagliarsi un ruolo importante nell’esaltare la “mediterraneità”, sviluppando assolutamente il settore della pesca e dei prodotti della terra a “chilometro zero”. Ad esempio, dopo il superamento dell’emergenza Covid-19, il “sistema Mola” può lanciare la “vacanza enogastronomica” sul nostro territorio, per riprendere il filo interrotto (e in taluni casi mai cominciato) con i turisti stranieri e italiani. Tuttavia, è necessario un forte cambio di mentalità negli imprenditori e nella classe politica: sicuramente non possiamo offrire un territorio con spiagge e campagne invase dalla plastica e dai rifiuti. L’attuale pandemia ha dimostrato che dobbiamo vivere in armonia con la Natura e prendere il meglio che essa ci offre senza più violentarla. Lo sviluppo deve essere armonico ed equilibrato, puntando molto sul rispetto dell’ambiente e sulla nutrizione corretta e bilanciata che, come ci stanno spiegando gli esperti, svolge un ruolo fondamentale nella difesa immunitaria dagli attacchi dei virus.
Ringraziamo Domenico Pinto per il significativo contributo portato al dibattito su un tema di fondamentale importanza per il futuro della nostra economia.


Grande tutto della azienda Pinto.. siamo con voi e vi auguriamo che almeno per la stagione buona in arrivo tutto si calmi . Auguri e sono con voi