STATALE 16: CONVEGNO DI “FUTURA”, VENERDI 8, CON RELATORI PRO-VARIANTE

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L’associazione “Futura” annuncia, al Castello Angioino, alle ore 18:00 di venerdì prossimo, un convegno con la presenza di relatori dalle note posizioni a favore della variante, senza apparente contraddittorio. Ci sarà spazio per presentare e discutere di soluzioni alternative, come quella già proposta da “Mola Libera”?

Riceviamo dall’ing. Caterina Pesce, Presidente dell’Associazione politico-culturale “Futura”, e pubblichiamo:

 

ALCUNE CONSIDERAZIONI SUL CONVEGNO

La locandina del convegno organizzato dall’Associazione “Futura” non è accompagnato da alcun comunicato stampa, nè da note esplicative.

Sarebbe invece stato opportuno spiegare le ragioni e gli obiettivi del convegno.

Dal titolo del convegno e dalla presenza di alcuni ospiti si intuisce tuttavia che l’appuntamento potrebbe essere indirizzato a senso unico verso la soluzione C) della variante, ovvero quella a maggior impatto ambientale, caldeggiata dall’ANAS, dalla Regione Puglia, dalla Città Metropolitana e dai Sindaci di Bari e di Mola.

Un tracciato che, ricordiamolo, attraverserà per almeno 4-5 km. il suolo agricolo molese, in una delle sue contrade più fertili, e intercetterà la tangenziale di Mola con un’uscita che finirà sulla vicinale San Vito, una strada di campagna assolutamente inadeguata a sopportare elevati volumi di traffico, con un pesante stravolgimento dell’assetto viario dell’agro molese in quella zona.

Inoltre, l’innesto sulla tangenziale di Mola sarà l’unico punto di accesso/uscita dal nucleo urbano da e per la variante, con scarsa utilità per la gran parte dei cittadini molesi nell’utilizzo del nuovo percorso e, comunque, con la generazione di traffico disordinato all’interno del percorso viario cittadino per raggiungere la variante o provenire da essa.

La soluzione che “Mola Libera” ha invece proposto è quella a minore impatto, oltre che di maggiore buon senso e logica: l’allargamento in sede dell’attuale statale 16 tra Torre a Mare e Mola (un tratto che, comunque, non vede congestione di traffico se non in casi assolutamente sporadici), con la prosecuzione della terza corsia fino all’uscita per Cozze, grazie ai risparmi di spesa che si otterrebbero abbandonando la dispendiosa ipotesi di variante su suolo molese, e con l’implementazione di un’uscita su Mola Sud (zona Ponticello-Loreto) attualmente inesistente che, peraltro, alleggerirebbe il traffico lungo la comunale Mola-Cozze dal traffico proveniente da sud.

Questa soluzione logica, lineare, di buon senso, meno dispensiosa e sicuramente più utile della soluzione C) propugnata da ANAS ed establishment regionale, ha notevoli vantaggi:

1) non consuma assolutamente suolo agricolo su territorio molese, e in tal senso va nella direzione auspicata dalla Codiretti locale, preservando produzioni di pregio di uva da tavola e altre coltivazioni intensive, essenziali per la nostra già asfittica economia cittadina;

2) consente un agevole percorso a tre corsie fino a Cozze, mantendendo gli attuali punti di accesso alla statale 16 dalla tangenziale di Mola senza stravolgimenti, implementando peraltro una nuova uscita su Mola Sud, assolutamente necessaria, ed evitando così il singolo e incongruo punto di accesso della variante sulla vicinale San Vito, che richiede costosi e impattanti lavori di adeguamento di quella stradina di campagna, peraltro non previsti dal progetto ANAS, a carico presumibile del Comune di Mola;

3) è agevolmente realizzabile perchè l’implementazione della terza corsia richiede soltanto 3,5 metri aggiuntivi su ognuna delle due carreggiate. E’ sufficiente traslare verso l’esterno le due complanari per far posto alla terza corsia, in un senso e nell’altro. Peraltro, la verifica empirica delle distanze, realizzata su Google earth, dimostra che, in prima evidenza, l’implementazione della terza corsia nel tratto Torre a mare – Mola – Cozze, su entrambe le carreggiate è assolutamente possibile per la presenza di distanze compatibili tra l’allargamento e il fronte insediativo esistente.

4) non genera assolutamente relitti fondiari, che emergerebbero invece in grande numero e impatto con la realizzazione della variante, aggravando la perdita di terreno agricolo e generando ulteriori abbandoni dell’attività agricola, con evidenti danni non solo all’economia di quel comparto, ma anche provocando ulteriore degrado per la presenza di terreni incolti ricettacolo di rifiuti, scarti, abbandoni selvaggi.

Ci chiediamo se ci sarà spazio nel convegno per illustrare questa soluzione che, peraltro, “Mola Libera” ha già offerto, senza alcun diritto di primogenitura, al Sindaco, alla Giunta comunale e al Consiglio comunale affinchè la facciano propria e la presentino come posizione comune del Comune di Mola all’ANAS, al Ministero per le Infrastrutture e Trasporti e alla conferenza di servizio avviata dall’Assessorato alle Infrastrutture e Trasporti della Regione Puglia.

Al momento, il nostro giornale non ha ricevuto alcuna risposta, neppure da quelle forze politiche (Lista Di Rutigliano, Movimento 5 Stelle) che hanno organizzato di recente, domenica 27 ottobre scorso, un’assemblea pubblica nella quale i loro esponenti, i consiglieri comunali Giangrazio Di Rutigliano e Michele Daniele, hanno espresso contrarietà alla soluzione C) indicata dall’ANAS e gradita al Sindaco di Mola, alla sua maggioranza e al centro-destra cittadino.

Peraltro, il convegno che si svolgerà venerdì 8 p.v. organizzato da “Futura”, se da un lato è assolutamente benvenuto per lo sviluppo del dibattito, sembra già un appuntamento a tesi precostituite, lasciando prefigurare, a seguito della presenza di autorevoli relatori pro-variante (l’Assessore Regionale Giovanni Giannini e il dirigente ANAS), un orientamento che ha già l’aria (ma speriamo di sbagliarci) di essere incanalato verso inevitabili conclusioni.

Molto probabilmente ascolteremo alcune tesi già rieccheggiate altrove nel dibattito cittadino su questo tema: la variante come opportunità di sviluppo territoriale.

In sostanza, è già stato detto, e potrebbe essere ripetuto nel corso del convegno, che il nuovo tracciato “libererebbe” l’attuale tracciato della statale 16 da Mola a Torre a mare per altri usi: mobilità ciclo-pedonale, accessi turistici al mare, implementazione di nuove attività turistiche e ricettive, accessi all’area archeologica di Padovano, ecc..

Si tratta in realtà, è bene già dirlo subito, di prospettive che, già oggi, e anche con l’implementazione della terza corsia, possono essere realizzate, con l’accesso dalle complanari, nello specifico da quella lato mare.

Sicuramente, ad esempio, l’area archeologica di Padovano avrebbe potuto e dovuto essere valorizzata nel corso dei decenni trascorsi a prescindere dall’assetto viario circostante.

Così, la mobilità ciclopedonale può essere assolutamente ricavata sulle complanari esistenti, anche in presenza di un allargamento della statale 16 a tre corsie.

Altrettanto dicasi per auspicabili attività di turismo eco-compatibile sul mare: già oggi, ad esempio, sulla complanare lato mare è stato attivato uno stabilimento balneare e nessun ostacolo deriverebbe all’implementazione di altri aggiuntivi dall’allargamento in sede della statale 16 nel tratto Torre a mare – Mola – Cozze.

La verità è che si ha la netta sensazione che, con il tema scelto e i relatori che saranno presenti, si voglia prefigurare un alibi, peraltro assolutamente inconsistente, alla pre-decisione di realizzare una variante a fortissimo impatto ambientale, con elevatissimo consumo di suolo, e dai vantaggi sostanzialmente nulli per la comunità molese.

Peraltro, la realizzazione della variante avrebbe come risultato la dismissione da parte dell’ANAS del tratto di statale 16 attuale tra Mola e Torre a Mare, con una presa in carico da parte dei comuni interessati: il Comune di Mola ha le risorse per far fronte ad una corretta gestione e manutenzione continuativa di quel tratto? Alla sua illuminazione? Al suo mantenimento in sicurezza? Al suo controllo e vigilanza?

Sono tutte considerazioni, proposte e interrogativi che “Mola Libera” ha intenzione di esplicitare nel corso del convegno preannunciato dall’associazione “Futura”.

Ci sarà consentito di intervenire con pari dignità dagli organizzatori del convegno?

E se sì, gli altri organi d’informazione locali, nei loro resoconti, si prefiggono di riportare correttamente l’intervento oppure pensano già di ricalcare quanto fatto a valle dell’assemblea pubblica del 27 ottobre, violando ogni regola deontologica in materia di giornalismo?

Ricordiamo ai lettori che il sito on line “Città Nostra”, che ha visto a quell’assemblea la presenza di due suoi redattori (il direttore responsabile Marco Sciddurlo e l’ing. Nicola Bellantuono, peraltro relatore nel convegno annunciato…), riferì ai suoi lettori la posizione di chi scrive in maniera assolutamente non rispondente alla verità e che, addirittura, il corrispondente di “Fax”, Pino Ruggiero, nel suo articolo considerò l’intervento di “Mola Libera”, da me rappresentata, come mai avvenuto!

In definitiva, ci si augura che l’importante convegno annunciato sia palestra di libera discussione per tutti coloro che vorranno intervenire e che contribuisca alla formazione di un’opinione libera da pre-giudizi e da schieramenti di parte.

Altrimenti, sarà l’ennesima occasione persa per una partecipazione democratica consapevole del popoplo sovrano e per scelte di programmazione territoriali lungimiranti, non asservite a logiche precostituite e a decisioni già prese nelle segrete stanze, da far digerire, come spesso è accaduto nella nostra vita comunitaria, agli inconsapevoli sudditi.

(Andrea G. Laterza – Direttore editoriale di “Mola Libera”)




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